Simone Di Meo, Il Tempo 12/12/2013, 12 dicembre 2013
STRADE GROVIERA E NOMADI COSÌ MUORE FIRENZE
Dalla ruota della fortuna alla fortuna di non bucare la ruota. Il destino di Matteo Renzi è tutto qui. Le strade del «regno» del signore di Firenze, oggi comandante in capo delle truppe democratiche, sono una mulattiera, o forse peggio. Asfaltate le vecchie nomenclature del Pd, il nuovo segretario-sindaco ha difficoltà a fare lo stesso con le vie del capoluogo. A tal punto malridotte che, come si fa per le persone scomparse, il quotidiano cittadino «La Nazione» ha addirittura attivato un numero verde (800863245) e un indirizzo di posta elettronica (online@lanazione.net) per dare la possibilità ai cittadini di segnalare i casi più disperati. Insomma: asfalto, chi l’ha visto?
La speranza è che, prima o poi, passi un tecnico del Comune da quelle parti. Situazione ancor più grottesca se si considera che i rattoppi per le vie su cui si sarebbero corsi i mondiali di ciclismo ci sono stati, ma giusto per il circuito, mica sono andati un metro più in là. E, com’era facile immaginare, le segnalazioni non sono mancate.
Qualche episodio a caso dal ricco bouquet dello stradario-gruviera secondo Matteo. Via Ragazzi del ’99: «Il marciapiede, lato numeri dispari, da via delle Panche alla palestra, è dissestato. Un paio di settimane fa una donna è caduta ed è finita all’ospedale. Anch’io mi sono fatta male a una spalla per una caduta».
Viale Redi: «All’altezza dei numero civici 229 e 231 c’è un’infiltrazione d’acqua dal marciapiede. Alcuni mesi fa abbiamo inviato raccomandate in Comune, ma non abbiamo avuto risposte».
Piazza Tanucci: «Le panchine sono a pezzi, l’asfalto è dissestato e le siepi non vengono mai tagliate. La notte, poi, è diventata un dormitorio a cielo aperto».
Via Circondaria: «All’altezza del numero civico 66, sul marcipiede c’è una buca molto pronunciata. Problemi per chi cammina, soprattutto quando piove».
Già, la pioggia. Senza scomodare Dante («Urlar li fa la pioggia come cani; de l’un de’ lati fanno a l’altro schermo; volgonsi spesso i miseri profani») si può più semplicemente dire che il labirinto delle caditoie e del sistema fognario va puntualmente in grave sofferenza in occasioni degli acquazzoni più insistenti, soprattutto nella zona nord (ad allagarsi, puntualmente, sono viale Belfiore, viale Guidono e viale 11 agosto).
Sul sito del meet up grillino locale, a tal proposito, qualche settimana fa, è comparso questo post a firma di Viviana V. che denuncia: «Sono vissuta a Firenze per 29 anni e ho sposato un fiorentino, amo Firenze, parlo fiorentino e parla fiorentino mia figlia. Firenze è allagata. Il Mugnone è andato di fuori. Ora aspettiamo che straripi anche l’Arno come nel ’66, mentre i sindaci del Pd hanno sempre amministrato questa città malissimo, svendendo l’acqua pubblica, cementificando come matti (ma lo avete visto il piano di cementificazione di Renzi?) e ignorando i problemi dei fiumi e dello scolmatore. In mano a questi una delle città più belle del mondo non ha risolto nessuno dei suoi problemi, è diventata una città sporca, ingorgata dal traffico, invivibile, rabbiosa, però è stata la prima a vendere l’acqua pubblica».
E passiamo in centro, dove ci sono frotte di nomadi e ambulanti da quando il sindaco-segretario ha deciso di pedonalizzare l’intera area. «E anche questo provvedimento – spiega il deputato grillino Alfonso Bonafede, vicepresidente della commissione Giustizia di Montecitorio – che pure inizialmente mi aveva positivamente colpito, si è poi rivelato un fallimento. Perché una parte del centro, quella non interessata dalla pedonalizzazione, è ammorbata da un livello di inquinamento atmosferico da far paura. Una cappa di smog che soffoca».
Sarà curioso scoprire come Renzi posizionerà il partito rispetto alla Tav in Val di Susa ora che, nella sua città, seppur in sedicesimi, c’è un progetto che le assomiglia molto. «Stiamo parlando di sventrare il sottosuolo di Firenze per sette chilometri e mezzo - ha aggiunto Bonafede -. Un’opera colossale che presenta rischi altissimi e che, come succede sempre in Italia, si trascina dietro indagini, intercettazioni, malaffare. Voi avete mai sentito una parola del sindaco su questo progetto dell’alta velocità? Anzi: avete mai sentito parlare proprio del cantiere? Nulla di nulla. Giusto una dichiarazione, tempo fa, di una trentina di secondi per dire che lui era contrario. A parole, ma i fatti dove sono?».
D’altronde, ci sarà pure un motivo se prima il suo ex assessore al Bilancio Fantoni e poi l’ex procuratore antimafia Vigna lo abbandonarono, dopo una iniziale collaborazione, perché invece di occuparsi della città già vagheggiava impegni nazionali. Oggi che li ha raggiunti, non vuole sfilarsi la fascia tricolore. E punta addirittura alla ricandidatura. Elettori permettendo.