Roberto Giardina, ItaliaOggi 12/12/2013, 12 dicembre 2013
BERLINO VIVE IL SUO RINASCIMENTO
A quasi un quarto di secolo dalla caduta del «muro», Berlino conosce infine un suo rinascimento. I disoccupati sono scesi a un minimo storico, circa 200 mila, e gli occupati non sono mai stati così tanti, un milione e duecentomila (su 3,5 milioni di abitanti). Una ripresa reale che dovrebbe durare, si assicura, anche se la metropoli rimane povera, l’unica capitale d’Europa in cui il reddito medio è inferiore al resto del paese.
Il 20% vive con l’assistenza pubblica, non ci sono grandi industrie e, come a Roma, la politica non basta. Senza dimenticare che i deputati sono un terzo in meno rispetto ai colleghi italiani, e guadagnano meno della metà. Non possono vivere alla grande, mangiano in trattoria e magari dividono l’appartamento in affitto con qualche compagno, come fanno gli studenti. E qualcuno va al Bundestag in bicicletta.
Ovunque si vedono cantieri. In ogni strada c’è almeno un palazzo che viene restaurato, abbellito per essere venduto a qualche straniero, in prima fila sempre gli italiani. I prezzi in sei anni sono quasi triplicati in certi quartieri. Gli appartamenti nuovi superano i cinquemila euro a mq., ma siamo sempre lontani da Parigi, Londra, o Roma. Si può investire se si sta attenti: qualche agenzia immobiliare esagera sfruttando l’ignoranza dei clienti che arrivano da fuori. I berlinesi non sono contenti, soprattutto i giovani. Salgono anche gli affitti, e i tagli piccoli, fino a 50-60 mq, sono introvabili. Chi investe preferisce trasformare gli appartamenti in bed&breakfast, e i vicini si lamentano del fracasso degli ospiti in vacanza. Esattamente come dalle parti di Trastevere. Ma il boom della città è dovuto in gran parte proprio al turismo. Quest’anno sono venuti circa 23 milioni, un record. Turisti e anche professionisti richiamati da qualche fiera. Come Milano, Berlino ne organizza almeno un paio al mese, e sono le migliori del mondo, assicurano, ciascuna nel suo settore, dalla Grüne Woche, per i prodotti agricoli, all’Itb, la rassegna del turismo, disertata da anni dai nostri responsabili, che hanno sempre qualcosa di più importante da fare a casa loro.
Ogni settimana si inaugura un nuovo albergo, e in questo dicembre vecchi e nuovi sono tutti esauriti. Forse anche perché i prezzi sono in media la metà dei nostri. Certamente, Berlino non può competere con le nostre città d’arte, ma i turisti ritornano, non solo per visitare qualcuno dei 180 musei, ma semplicemente per rivivere la gradevole atmosfera della metropoli. Vengono e rimangono i giovani dal Sud Europa in cerca di un lavoro, ma farebbero meglio ad andare altrove, a Monaco o a Stoccarda, dove c’è quasi la piena occupazione, e mancano migliaia di tecnici.
Un rinascimento di cui non sono artefici i politici. Il nuovo aeroporto di Schönefeld non è ancora pronto, e se tutto andrà bene comincerà a funzionare parzialmente non prima del 2015, e costerà molto più del previsto, come la nuova linea del metrò, che serve il Bundestag. Ma lavorano molto bene i responsabili dei servizi urbani, dalla spazzatura ai trasporti, anche perché sono quasi tutti ottimi professionisti senza tessera di partito. E chi vuole aprire un negozio, un caffè, iniziare una nuova attività, non è soffocato dalla burocrazia. Gli italiani che verranno richiamati dai mercatini di Natale o per festeggiare il Capodanno, potranno anche scoprire come si riesce a far funzionare bene una metropoli senza sprecare denaro pubblico. Non sempre tutto fila alla perfezione, ma quando c’è qualche problema, vi accorgete che il responsabile al di là dello sportello, o al volante del bus, cerca di risolverlo, sta dalla vostra parte, e non vi considera un fastidio, anche se non sapete dire neanche Guten Tag. Forse il segreto di Berlino è tutto qui.