m. mo., La Stampa 12/12/2013, 12 dicembre 2013
«MA LA SINISTRA NON PENSI COSÌ DI APPROPRIARSI DI BERGOGLIO»
«È una scelta magnifica ma i liberal commettono un grave errore se ritengono che Papa Francesco gli appartiene». Parola di Michael Novak, il teologo cattolico conservatore dell’«American Enterprise Institute» e dell’«Ave Maria University» che dice di aver «pensato a Giovanni Paolo II quando ho saputo della scelta di Time».
Perché ha pensato a Wojtyla?
«Durante una cerimonia a San Pietro mi venne incontro e mi strinse la mano. In quel momento, d’istinto gli dissi, semplicemente, di continuare a fare ciò che stava facendo per la Chiesa. È lo stesso augurio che rivolgo adesso a Papa Francesco».
Eppure sono molti i commentatori liberal a ritenere che questo Pontefice si allontani dai valori tradizionali della Chiesa. «Time» nelle motivazioni ne evidenzia la sfida al capitalismo...
«La nostra fede non è di destra né di sinistra. Viene da un tempo quando la destra e la sinistra non c’erano e ci sarà ancora quando la destra e la sinistra saranno scomparse».
Come spiega che il presidente Barack Obama ha citato Papa Francesco sul tema della lotta alla diseguaglianza?
«Ha fatto una cosa giusta perché questo Papa dà la priorità all’attenzione per i più deboli, vulnerabili, discriminati. Ma questo non significa essere liberal. Significa avere la fede».
Non crede che le aperture del Pontefice sui gay siano una svolta?
«Il tentativo dei liberal di tirare per la giacca il Papa è un grave errore. Sui gay come sull’aborto Papa Francesco non si distanzia dalla dottrina. L’operazione che stanno tentando di fare i liberal è di recuperare sul fronte culturale le sconfitte che hanno subito sul terreno dell’economia. I Paesi che volevano essere marxisti, dalla Russia all’India, hanno scelto l’economia di mercato. I liberal puntano sui valori, la cultura. Tentando di impossessarsi dei temi della nostra fede».
Cosa pensa della scelta compiuta da «Time»?
«Premia il fatto che questo Papa attira plausi e critiche, fa discutere, ha portato la Chiesa al centro di una conversazione globale. Anche grazie al fatto di essere un Papa del popolo, di saper entrare i sintonia, compiendo gesti semplici, con le persone comuni allontanandosi dalla gerarchia. Credo che Time lo abbia scelto perché non è un leader di tipo tradizionale».