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 2013  dicembre 12 Giovedì calendario

“AUTOSCATTO INOPPORTUNO”, E MICHELLE GELA BARACK


NEW YORK — «La foto può ingannare », sostiene Roberto Schmidt. La foto è quella (ormai famosa) che ritrae Barack Obama, la premier danese Helle Thorning- Schmidt e David Cameron che si fanno sorridenti un bel “selfie” (banale autoscatto) mentre a lato la First Lady Michelle Obama appare visibilmente scocciata. Roberto Schmidt è il fotografo della Afp che ha scattato l’immagine, foto virale che in pochi minuti ha fatto il giro del mondo innescando un vorticoso giro di polemiche, accuse, critiche e sberleffi.
Sul banco principale degli accusati c’è lui, Barack Obama, reo di aver offeso (secondo chi lo accusa) la sensibilità della consorte, flirtando un po’ troppo apertamente con la bionda Helle. Michelle è fuori dall’autoscatto e nell’intera sequenza delle foto della Afp, sembra un po’ a disagio, mentre il marito ride con la premier danese. Tanto che alla fine, spazientita (dicono ancora i maligni), lo fa spostare e si siede in mezzo tra lui ed Helle (anche questa scena è stata immortalata da Roberto Schmidt).
Il New York Timesha ignorato la cosa, altri giornali, come il Washington Post, gli hanno dedicato poche righe, ma nell’era dei social network i quotidiani di qualità non dettano più legge e il “SelfieGate”(come subito è stato ribattezzato) ha trovato terreno fecondo. Il New York Post (il tabloid di Murdoch non ha mai amato Obama) ha sbattuto l’autoscatto in prima pagina, la rete
si è scatenata, i siti sono stati costretti a seguire. In un’orgia di commenti “ultras” tra chi critica (e sfotte) e chi difende il presidente Usa: nel mirino è finito anche Cameron, criticato dalla stampa inglese.
«La foto può ingannare - insiste Schmidt - pochi secondi prima la First Lady stava anche lei scherzando con Cameron, la premier danese e il marito». E a chi critica — come la popolare blogger del Washington Post Alexandra Petri: «un memorial non ci si comporta così» — risponde che tutto intorno, nel grande stadio di Soweto, c’era il popolo di Mandela che «cantava, ballava e rideva per dare l’addio al proprio leader». Quelle foto Roberto le ha scattate senza troppo pensarci, «non potevo immaginare l’effetto che avrebbero avuto». Quanto al presunto flirting di Obama con la premier danese, conclude: «lei non sapevo neanche chi fosse, sono un tedesco-colombiano basato in India, immaginavo fosse una donna dello staff del presidente».