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 2013  dicembre 11 Mercoledì calendario

IL MONDO TREMA. DI FREDDO AL POLO SUD IL RECORD DI -93


Colpa del tempo nebbioso e dell’alta pressione se in questi giorni, soprattutto al nord, stiamo sbattendo i denti per le basse temperature che, durante la notte, scendono fino a -4 gradi. Ma in altre parti del mondo va ancor peggio: a Milwaukee la temperatura è precipitata a -16,7 gradi; in Colorado a -26,1 gradi; a Nikkaluokta, nella penisola scandinava,si sono sfiorati i-40 gradi e in alcune zone dell’Australia sudorientale, soprattutto nel Nuovo Galles del sud, si sono riscontrati valori temici di 10 gradi inferiori alla media stagionale.
Sono numeri che mettono i brividi solo a pensarci (o a leggerli), eppure non sono nulla se pensiamo che da un po’ di mesi a questa parte, in Antartide, si stanno registrando le temperature più basse mai misurate nella storia dell’uomo.
Ed è di-93,2 gradi la minima che è stata riscontrata il 10 agosto 2010, fra il Dome Argus e il Dome Fuji, area conosciuta col nome di East Antarctic Plateau, a circa 4mila metri di quota; ufficialmente il posto più freddo del pianeta.
Poche settimane fa, il bis, con l’analisi di una temperatura vicinissima al record,- 93,0 gradi. Entrambe le misurazioni hanno superato con un discreto margine il vecchio record che indicava una temperatura di -89,2 gradi, sempre in Antartide, registrata nel 1983, presso la base russa Vostok.
Questa volta il risultato è stato ottenuto anche grazie all’azione del satellite Landsat 8,lanciato l’11 febbraio 2013 dalla Nasa in collaborazione con lo U.S. Geological Survey. Gli esperti spiegano che a queste temperature anche i normali termometri non potrebbero funzionare.
E l’uomo proverebbe dolore anche solo respirando; tenuto conto del fatto che un calo della temperatura corporea di appena un grado è già capace di rallentare le principali funzioni organiche. Ecco perché, a simili latitudini, non vive nessuno; benché ci siano popoli che abitano paesi sperduti della Siberia, dove la temperatura ha più volte accarezzato i -70 gradi.
I record antartici si verificano in seguito a «sacche» di aria super raffreddata che si formano lungo i crinali degli altopiani del Polo Sud, quando i cieli antartici permangono sereni per molti giorni. Nonostante l’enfasi suscitata dalla notizia, rilasciata ufficialmente il 9 dicembre, nel corso dell’annuale meeting dell’American Geophysical Union tenutosi a San Francisco, c’è chi storce il naso, sostenendo che dati di questo genere andrebbero sempre presi con le pinze.
Andrebbero, infatti, valutati aspetti tecnici non trascurabili, come quello relativo al fatto che il rilevamento satellitare si riferisce alla superficie glaciale, mentre la misurazione corretta della temperatura dell’aria dovrebbe essere fatta a due metri dal suolo. A questa stregua, secondo il documento «Record low surface air temperature at Vostok station», nel 1983, in Antartide, si toccarono i -95,6 gradi; ambiente, comunque, a sua volta tiepidino, se confrontato ad angoli del sistema solare dove i -200 gradi rappresentano la norma.