Gabriele Santoro, il Messaggero 11/12/2013, 11 dicembre 2013
NON HA ANCORA 8 ANNI MA IL PICCOLO JACOPO VA AI MONDIALI DI SCACCHI
LA STORIA
ROMA Il piccolo Jacopo Calogiuri ha voglia di raccontare il proprio sogno. Strappa il telefono alla mamma Stefania, e da Lizzanello, in provincia di Lecce, immagina già gli Emirati Arabi: «Sono emozionato per la partenza e il viaggio in aereo. Amo gli scacchi, soprattutto perché mi permettono di scoprire il mondo». Tra un mese compirà otto anni. Si è appassionato al gioco a scuola, e tra una settimana contenderà ai coetanei il titolo di categoria ai Campionati mondiali giovanili. L’evento, che si svolgerà dal 17 al 29, coinvolge circa duecento partecipanti fino all’under 16.
RAPIDO NEI CALCOLI
L’istruttore Alberto Bernabei ha scovato il talento salentino tra le centinaia di studenti ai quali insegna i fondamentali. Jacopo è rapido nei calcoli; legge la partita intravedendo con largo anticipo le mosse e ha una grande capacità di concentrazione. «Con lui devi stare sempre pronto: approfitta di qualsiasi distrazione dell’avversario - spiega Bernabei -. Mi hanno colpito subito le sue doti fuori dall’ordinario. Cresce e migliora senza pressioni o forzature. Vive con entusiasmo, gioia e leggerezza la sua età e la competizione». Dopo il primo contatto con il maestro ha intrapreso un percorso personalizzato. I ritmi di allenamento sono ancora a bassa intensità: una-due ore quotidiane.
In piena fase di formazione gli scacchi rappresentano una strada per sviluppare le abilità logiche, la creatività e favorire la socializzazione. La correlazione virtuosa tra la disciplina e l’educazione ha portato l’Unione Europea, su suggestione del campione Garry Kasparov, a promuovere negli Stati membri il programma Scacchi a scuola. In Italia, lo scorso anno, oltre 150mila bambini, dalla terza elementare alla terza media, hanno imparato a muovere alfieri e torri. «Durante il mio lavoro nelle classi - prosegue Bernabei - ho rilevato che gli scacchi nel tempo migliorano sensibilmente l’apprendimento degli studenti. Attraverso il gioco si acquisisce un metodo e un’attitudine allo studio. Il riflesso positivo non riguarda solamente le materie scientifiche».
L’ALTRA PASSIONE: IL CALCIO
Il giovane scacchista coltiva un’altra passione, decisamente più popolare: il calcio. È un portiere che adora le matematica. «Ai mondiali desidero dimostrare il mio valore e confrontarmi con gli altri - conclude -. Il sogno nel cassetto? Ne ho tanti, ora mi godo questo». La famiglia festeggerà il Natale ad Al Ayn, inserita dall’Unesco nella lista dei siti archeologici patrimonio dell’umanità. «In casa - spiega Stefania - non c’è mai stata una scacchiera. Anche la sorella ha provato. Per Jacopo è stato un amore a prima vista. Ora per stargli dietro abbiamo dovuto imparare anche noi. Partiremo tutti insieme con un’unica pretesa: divertirci e vivere un’esperienza esaltante».
Gabriele Santoro