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 2013  dicembre 11 Mercoledì calendario

DA JP MORGAN ALL’ISOLA DI ALDERNEY TUTTI VOGLIONO I BITCOIN


La sconosciuta ma topograficamente rintracciabile isola di Alderney (mar Irlandese, 1.903 cittadini, lunghezza massima 4,8 chilometri e suffisso Internet .gg) vorrebbe - udite, udite - battere moneta. Ma la Regina è salva: se fino ad oggi la popolazione ha vissuto tranquillamente usando il buon vecchio pound la moneta circolante non è comunque in discussione. L’isola ha progetti ben più complessi e sta tentando di ottenere ufficialmente il diritto di conio del bitcoin. L’idea appare perlomeno bizzarra: il bitcoin è una moneta virtuale, prodotta da una rete di computer peer-to-peer e la cui natura rivoluzionaria risiede proprio nel non dover sottostare a nessuna autorità monetaria tradizionale. In realtà, almeno fino ad ora, il bitcoin ha mostrato di accentuare gli aspetti peggiori della moneta, dalla speculazione (è ormai sopra i 1.200 dollari) al rischio di svalutazione. Ma, certo, ai suoi apologeti deve essere sembrato di trovarsi di fronte a un’opera perfetta e afona come il Mosè di Michelangelo. E, dunque, perché non dargli una martellata e farla parlare con il conio? Alla fine il progetto dell’isola sconosciuta non è incomprensibile: l’obiettivo è diventare il mercato internazionale della valuta digitale. Un progetto ipertrofico che ha un solo neo: ricorda molto da vicino quando l’Islanda tentò di diventare il centro dei derivati, trasformandosi in un’isola bomba implosa finanziariamente su se stessa. Nel frattempo a 1.500 km di distanza una banca-impero che si chiama Jp Morgan ha depositato il brevetto per il proprio «bitcoin». La storia, evidentemente, non finisce qui.