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 2013  dicembre 11 Mercoledì calendario

EXPORT, RITORNO DELLA FIDUCIA E DEBITI PAGATI ALLE AZIENDE ECCO DA DOVE VIENE LA SPINTA


L’andamento dell’economia nel terzo trimestre non può destare entusiasmi, ma trova quasi unanimi gli economisti sul fatto che l’Italia potrebbe essere uscita dalla recessione.
Lo sostiene ad esempio un’economista di calibro come Lucrezia Reichlin. «Da qualche tempo i dati positivi sull’Italia si sono moltiplicati - osserva la studiosa della London Business School - anche se va detto che partivano da livelli molto bassi. Tutto sembra dire che l’Italia sia uscita dalla recessione. Anche se ci si muove ancora su un ritmo di crescita molto basso, vicino allo zero, l’economia è comunque tornata in territorio positivo».
Altrettanto ottimisti gli analisti di Jp Morgan, che prevedono una «buona partenza» per l’economia italiana nel 2014 e un ultimo scorcio d’anno già positivo. «In generale, sembra evidente che l’Italia abbia raggiunto il fondo e che la crescita possa lentamente recuperare nell’ultimo trimestre», hanno scritto in un’analisi diffusa ieri.
Non tutti, però, condividono quest’analisi: per qualcuno, l’andamento piatto del terzo trimestre somiglia piuttosto a una semplice battuta d’arresto dopo la mostruosa sequenza di otto trimestri di contrazione che la crisi più grave da un secolo ha inflitto alla nostra economia.
Per Paolo Mameli, senior economist di Intesa Sanpaolo, i dettagli del terzo trimestre resi noti dall’Istat, infatti, «non sono molto confortanti» visto che la bilancia commerciale è in rosso, che tra luglio e settembre si è registrata l’ennesima flessione della domanda domestica e che la contrazione del Pil si è solo evitata «grazie all’aumento delle scorte». Mameli conclude che «il deciso contributo positivo delle scorte, che potrebbe invertire nel trimestre in corso, pone dei rischi al ribasso sulla crescita del 4o trimestre».
Nel suo report di ieri, Jp Morgan si concentra però su un aspetto interessante, che potrebbe regalare una spinta notevole al recupero. La restituzione dei crediti della pubblica amministrazione alle imprese, cominciata a luglio, comincerà a sortire effetti benefici, «supportando la domanda e l’economia», a partire dal quarto trimestre, affermano gli analisti della banca statunitense. Che contano su una spinta ancora maggiore nel 2014: «l’impatto dei pagamenti si rafforzerà nel corso dell’anno». Jp Morgan è convinta che i circa 16,3 miliardi di euro su 20 complessivi ripagati a novembre non abbiano ancora avuto riflessi visibili sul terzo trimestre, ma che le dinamiche sottostanti rivelino già «una stabilizzazione della domanda interna».
A supporto di quest’otimismo, Jp Morgan cita anche la dinamica della domanda interna, che dopo i crolli degli ultimi due anni, ha rallentato il ritmo di caduta. Nel terzo trimestre i consumi sono scesi dello 0,9% rispetto al trimestre precedente; rappresenta un rallentamento non solo rispetto al -1,5% del secondo trimestre, ma soprattutto rispetto alla flessione media osservata dai penultimi tre mesi del 2011, cioè il -7,2 per cento.
Certo, molto dipenderà anche dall’export, dunque dalla dinamica della ripresa globale, concordano tutti. E qui Lucrezia Reichlin nota una novità: «La ripresa globale è a due velocità; si sta consolidando in Usa, nel Regno Unito, mentre l’Europa stenta ancora a ripartire. Mentre rispetto agli anni scorsi, è invece scomparso il fenomeno dell’andamento dell’Europa “ a due velocità”, il ritmo è più uniforme, ora». Ma ancora molto debole.