Ettore Bianchi, ItaliaOggi 11/12/2013, 11 dicembre 2013
DECIFRATO IL DNA DI UOMO VISSUTO 400 MILA ANNI FA
C’è un legame inatteso fra i resti di un ominide di 400 mila anni fa, ritrovato in Spagna, e un suo simile siberiano. Un gruppo internazionale di scienziati è riuscito a decifrare il Dna più vecchio della linea umana, appartenente a un soggetto che viveva in quello che attualmente è il nord della Spagna: per la precisione, la Sierra de Atapuerca.
Qui si trova un sito archeologico considerato di eccezionale importanza, denominato Sima de los Huesos (il burrone delle ossa), dove le condizioni di conservazione sono ineguagliabili.
Sono state estratte numerose ossa, appartenenti a 28 individui, alcune quasi complete, che risalgono a quasi 400 mila anni fa. Matthias Meyer, dell’istituto Max Planck di Leipizig in Germania, ha sviluppato una nuova tecnica per estrarre e decifrare i frammenti di Dna e ricostituirne una sequenza completa formata da 30 mila lettere.
Ed ecco affiorare la sorpresa. Uno degli scenari classici della storia degli ominidi è che, dopo la loro uscita dall’Africa, si siano progressivamente insediati in Europa e in Eurasia, dividendosi in due gruppi fra 300 mila e 350 mila anni fa. Per il gruppo asiatico uno dei principali testimoni è costituito da una falange del mignolo di un bambino di sette anni, oltre ad alcuni denti datati fra 50 mila e 80 mila anni: è l’uomo di Denisova, ritrovato in Siberia.
La stessa equipe di studiosi aveva studiato il Dna di questa falange tre anni fa. Così è emerso che l’ominide spagnolo e quello asiatico sono simili, molto più di quanto ci si attendesse. Secondo Jean-Jacques Hublin, docente di paleoantropologia all’istituto Planck, vi saranno accese discussioni sulle ipotesi proposte dagli autori per spiegare questo risultato. Nessuna di esse può essere completamente comprovata. Personalmente, Hublin dice di preferire quella secondo cui i due soggetti hanno conservato entrambi tracce di un genoma più vecchio: ma questo è ancora da dimostrare.
In ogni caso, sottolinea lo scienziato, tutto questo è straordinario: ottenere una sequenza completa su un Dna così antico è una vera performance tecnica. E, considerate le caratteristiche molto particolari del sito iberico, ci si può domandare se una scoperta di questo tipo abbia la possibilità di ripetersi altrove.