Ettore Bianchi, ItaliaOggi 11/12/2013, 11 dicembre 2013
I CINESI ORA SCOPRONO LA CINA
I cinesi, si sa, sono gran viaggiatori. Almeno quelli che appartengono alle classi benestanti e da tempo hanno cominciato ad apprezzare le trasferte in Europa, dove visitano le bellezze storico-artistiche e si danno allo shopping: gli articoli di lusso costano molto meno che in madrepatria. Così, mentre tutti gli operatori continuano a darsi da fare per attirare i cinesi, nell’ex Celeste impero si sta diffondendo una moda alternativa: riscoprire il proprio paese come meta di vacanza.
Lo ha capito bene il tour operator francese e re dei villaggi Club Med, che a Guilin, città che si trova nella parte meridionale della Cina, sulla riva occidentale del fiume Lijiang, ha aperto recentemente una struttura di alto livello.
Come sottolinea Guo Guangchang, presidente della società cinese Fosun, partner di Club Med, la scelta è caduta sullo stile francese, che è molto apprezzato perché risponde alle necessità delle famiglie, che in Cina rappresentano un valore essenziale. Il numero uno del gruppo transalpino, Henri Giscard d’Estaing, spiega che, dopo le vacanze dedicate alla visita dei luoghi famosi e delle grandi città, adesso è arrivato il momento del relax.
Ecco perché Club Med ha deciso di investire in un secondo villaggio in Cina dopo quello di Yabuli, nel nord del paese, inaugurato nel 2010. Nell’arco di due anni i villaggi saranno diventati cinque, con l’obiettivo di accogliere 200 mila ospiti cinesi.
Uno dei simboli di questo nuovo corso è l’isola di Hainan, nella parte meridionale della Cina, che nel 1990 era pressoché deserta ed è poi diventata una delle mete più ricercate fra i Paperoni nazionali. L’anno scorso 300 milioni di cittadini hanno visitato destinazioni interne e le autorità di Pechino vedono in questa tendenza nascente una notevole opportunità di sviluppo economico, proprio in un momento nel quale il governo ha deciso di scommettere sui consumi interni più che sull’export.
Nel frattempo i periodi di vacanza si sono allungati, con l’aggiunta di due settimane extra: una tra gennaio e febbraio e l’altra all’inizio di ottobre. Altre occasioni per spostarsi, di cui la gente sta approfittando. Al punto che la situazione può diventare ingestibile.
L’agenzia ufficiale Nuova Cina ha reso noto che nell’ultima settimana di ferie oltre 600 milioni di persone si sono ritrovate lungo le strade, provocando numerosi imbottigliamenti e picchi di inquinamento. In ottobre circa mezzo milione di cinesi ha visitato piazza Tienanmen e altri 180 mila si trovavano nella Città proibita. Anche la Grande muraglia è stata presa d’assedio. Quella di ottobre è stata definita da alcuni «la settimana del caos»: al punto che il governo starebbe pensando a una riorganizzazione dei periodi di assenza dal lavoro.
Ad aver fiutato il nuovo corso non è soltanto una realtà come il Club Med. Sempre in Francia, Huttopia, attiva nei campeggi, sta seguendo gli sviluppi cinesi con interesse e ha deciso di aprire la prima struttura nella provincia di Sichuan, nella parte sud-occidentale del paese. I vertici della società spiegano che il camping è quasi inesistente in Cina e che le autorità vedono di buon occhio questa modalità di turismo.