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 2013  dicembre 11 Mercoledì calendario

POSTE CINESI, POLEMICHE A PRATO

Qualcuno, con la ben nota iro­nia toscana, le ha già ribattez­zate Poste cinesi. Perché a Prato ogni novità che coinvolga la co­munità orientale – a pochi giorni dal tragico rogo in cui sono morte sei per­sone – fa sempre discutere. Stavolta è il turno di Poste italiane: proprio ieri mattina a Prato è stato inaugurato il primo Ufficio postale ’monoetnico’, rivolto cioé alla comunità cinese, «la più popolosa e importante tra quelle presenti in Italia» - e certo, anche a Prato. Situato in una delle vie della co­siddetta Chinatown pratese, l’Ufficio - questo l’annuncio di Poste Italiane ­è dotato di 6 sportelli e pronto a ser­vire «gli oltre 16.000 residenti di na­zionalità cinese». A loro disposizione ci saranno infatti operatori di sportel­lo e consulenti finanziari in grado di parlare in modo scorrevole lingua del Paese del Dragone. Tra i dipendenti, i­noltre, ben tre sono giovani cinesi cre­sciuti in Italia. Nell’Ufficio postale so­no presenti indicazioni in italiano e in cinese mandarino per i vari servizi, ve­trofanie presso l’entrata che indicano le due lingue parlate, un circuito di web tv con sottotitoli e spot bilingui, istruzioni scritte anche in cinese per la compilazione della modulistica. Ci sono inoltre due Atm Postamat ester­ni per le operazioni di prelievo, paga­mento bollettini, fruizione dei servizi legati al conto Bancoposta e per rica­riche telefoniche: le Poste, infatti, so­no a Prato il primo operatore telefo­nico per la comunità cinese.
«È un momento di integrazione vera», sostiene Poste Italiane, secondo quan­to dichiarato da Tiziana Morandi, re­sponsabile Area Territoriale Centro 1 (Toscana - Umbria). «Soprattutto, lo è per Prato, vista la sua situazione. Ab­biamo pensato - spiega ancora la di­rigente – che poter contare su perso­nale che parla il cinese avrebbe facili­tato ai tanti cinesi che spesso non par­lano italiano la comprensione e frui­zione dei nostri servizi». Tutto bene quindi? Niente affatto. Subito sono scoppiate le polemiche: il parlamen­tare pratese di Forza Italia, Riccardo Mazzoni, ha presentato un’interroga­zione ai ministeri dell’Economia e del­l’Integrazione, osservando che si trat­ta di una «improvvida iniziativa di­scriminatoria degli utenti italiani e di tutte le altre etnie presenti nella realtà pratese» e se l’apertura dello sportel­lo «non vada nella direzione esatta­mente opposta a quella dell’auspica­to percorso di integrazione della co­munità». In tanti, a Prato, sembrano pensarla allo stesso modo.