Andrea Schianchi, La Gazzetta dello Sport 11/12/2013, 11 dicembre 2013
JUVE ABBONATA ALLA NEVE. NEBBIA AMICA DEL MILAN. E GLI UFO DI FIRENZE
La grande storia del pallone nasce sotto la neve. 13 luglio 1930, prima partita del primo campionato del mondo di calcio e primo gol. Lo segna il francese Lucien Laurent contro il Messico. Sullo Stadio Pocitos di Montevideo, racconta Laurent nelle sue memorie, «nevicava e faceva molto freddo, dato che nell’emisfero meridionale era inverno». L’arbitro uruguaiano Lombardi non ha esitazioni: porta a termine la gara nonostante il maltempo, non chiede l’intervento degli spalatori né pretende un pallone rosso per vederlo meglio. La Francia batte 4-1 il Messico, e tutti a farsi una doccia calda (ammesso che ci sia...).
La Juve e la neve, da tempo, vanno a braccetto. 16 gennaio 1985, finale di Supercoppa europea a Torino contro il Liverpool. Campo ghiacciato, a malapena si sta in piedi, Platini balbetta dal freddo. Gli inglesi s’inchinano alla doppietta di Zibì Boniek, detto il Bello di Notte (copyright dell’Avvocato Agnelli). E il 6 dicembre 1995, nell’edizione di Champions League che si concluderà con la vittoria della Juve in finale sull’Ajax, i bianconeri si trovano a giocare una sfida impossibile a Bucarest contro la Steaua. Neve ovunque, le righe non si distinguono proprio, ma si deve proseguire perché il calendario internazionale è più intasato di una tangenziale all’ora di punta. Antonio Conte è in campo con la maglia numero 8. Lotta come un leone e assieme ai suoi compagni porta a casa un prezioso 0-0.
Ma il maltempo non è soltanto neve. Spesso tocca alla nebbia metterci lo zampino. I tifosi del Milan benedicono ancora ciò che accadde il 9 novembre 1988. Lo squadrone di Sacchi, dopo l’1-1 di San Siro, si gioca a Belgrado il passaggio del turno in Coppa dei Campioni. La Stella Rossa va avanti con Savicevic, i rossoneri sarebbero fuori, ma viene giù una nebbia che in Pianura Padana neanche s’immaginano. L’arbitro tedesco Pauli sospende. Si torna in campo il giorno dopo, Sacchi deve rinunciare a Virdis e Ancelotti squalificati, ma recupera Gullit. Nella notte, misteriosamente, l’infortunio sparisce. Il Milan mette alle corde la Stella Rossa, finisce 1-1, si va ai supplementari e poi ai rigori. E qui i rossoneri trionfano e cominciano la lunga cavalcata che li porterà ad alzare il trofeo a Barcellona nella primavera 1989. E’ la prima coppa conquistata da quella squadra meravigliosa, è l’inizio di un ciclo di vittorie che, dicono i maligni, forse non si sarebbe compiuto se non fosse calata la nebbia a Belgrado...
Come motivo di sospensione di una partita, tuttavia, il record spetta a Fiorentina-Pistoiese del 24 ottobre 1954, gara valida per il Campionato Riserve. Non c’entra la neve, né la pioggia, né il vento. Qui scendono in campo agenti paranormali: gli Ufo. Alle ore 14.20, nel cielo di Firenze, si vedono distintamente volare almeno 20 oggetti non identificati. Il pubblico sgrana gli occhi, i giocatori pure e l’arbitro non può fare altro che dichiarare chiuso l’incontro.