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 2013  dicembre 10 Martedì calendario

FAMIGLIE E IMPRESE, ECCO QUANTO COSTA INDEBITARSI


Crolla ai minimi l’erogazione di prestiti dalle banche: in ottobre, il 3,7% in meno rispetto allo stesso mese del 2012, ha detto ieri la Banca d’Italia (era il -3,5% in settembre, su base annua). Chi ha chiesto meno soldi sono le imprese, -4,9%; per le famiglie, la riduzione è dell’1,3%. Ma quanto costa oggi prendere denaro a prestito, ammesso e non concesso che gli istituti di credito acconsentano? I tassi stanno calando, ma restano elevati, spiegano dalla Confindustria agli artigiani di Mestre. Per le piccole imprese siamo al 5,12%, le grandi viaggiano intorno al 4,36%, ma per chi non macina utili si arriva al 9%. E i prestiti personali alle famiglie «possono superare il 14%», dice Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo; mentre i mutui sono al 3,9% medio, ma concessi col contagocce. Consumatori e imprese attribuiscono la frenata alla stretta creditizia, le banche al calo della domanda per la crisi. «Bisogna spingere la ripresa — dice Gianfranco Torriero, direttore centrale Abi — e creare le condizioni perché ripartano investimenti e consumi. C’è bisogno di una scossa da parte del decisore politico». Ma vediamo i casi.

Prestiti personali
Qui il tasso annuo effettivo globale (il taeg, comprensivo delle spese) era del 9,28% all’ottobre scorso, dice la Banca d’Italia. E’ un dato in calo, è vero, rispetto al 9,65% di un anno prima, ma è alto, se si paragona con il tasso Bce dello 0,25% con il quale le banche si approvvigionano di liquidità (tasso Bce il cui calo comunque, è stato inglobato: era dello 0,75% all’ottobre 2012). Naturalmente, è la media di Trilussa. Per un prestito di 2 mila euro da restituire in due anni, ha calcolato Altroconsumo il mese scorso, il tasso era del 10% nel migliore dei casi. E all’aprile scorso, secondo i calcoli di Corriere Economia , era del 13,2% il taeg medio per un prestito di 5 mila euro, a 24 mesi, fra le sei maggiori banche e le Poste: per avere 5 mila euro ne andavano rimborsati 5.782.
A incidere è spesso la polizza assicurativa, che può toccare anche i 900 euro per un finanziamento di 15 mila euro in 72 mesi. È facoltativa, ma molte banche continuano a chiedere che sia sottoscritta, pena la mancata concessione del finanziamento. In più ci sono le spese d’istruttoria (nel caso dei 15 mila euro possono toccare i 450 euro). Così i costi lievitano come il panettone. I tassi dei prestiti non sono confrontabili, perché le banche non sono più obbligate a pubblicarli sui prospetti informativi. «In dieci mesi i prestiti personali sono scesi del 10,1%— dice Giuseppe Piano Mortari, presidente di Assofin — . È in calo la domanda anche per elettrodomestici o elettronica di consumo, tipici di Natale».

Mutui
Qui il Taeg (Tasso annuo effettivo globale) medio, all’ottobre scorso, era al 3,9%, contro il 4,06% di un anno prima, dice la Banca d’Italia. Un calo anche in questo caso, dunque. La distinzione fra tasso fisso e variabile resta evidente: 5,1% in media il primo, 3,9% il secondo (dati Crif, giugno 2013). Ma avere un mutuo non è così semplice. Secondo un’indagine di Altroconsumo condotta in ottobre in 155 agenzie di dieci città, un’agenzia bancaria su quattro ha detto no a un mutuo di 240 mila euro a un dipendente a tempo indeterminato con stipendio di 4 mila euro al mese. Nei primi dieci mesi di quest’anno i flussi di mutui erogati per l’acquisto di case sono precipitati del 9,7% , dice del resto l’Assofin.

Imprese
Due le tendenze per le aziende: scendono i tassi per le piccole e virtuose, salgono per le grandi in difficoltà. In ogni caso, sono sopra la media europea. «I tassi a medio termine per un prestito fra uno e tre milioni sono al 3% per le aziende che possono garantire il rientro, all’8-9% per le altre — denuncia l’imprenditore Paolo Ravagnan, responsabile credito di Confindustria Padova —. Ieri la forchetta era più stretta, fra il 5% e l’8%».
Secondo la Cgia Mestre, i tassi sui nuovi prestiti fino a un milione di euro (per le Pmi quindi) sono al 5,12% (dato a ottobre): è meno del 5,75% di dicembre 2012, ma è più della media dell’area euro (3,96%). Fa peggio solo la Spagna (5,5%). Per le grandi, con prestiti sopra il milione, il tasso italiano è al 4,36%, in crescita sul 3,38% di dicembre 2012 e un punto e mezzo sopra la media Ue(2,96%). «Il problema è che l’82% dei finanziamenti finora è finito al 10% degli affidati — dice Giuseppe Bortolussi, segretario Cgia —: non piccoli imprenditori, famiglie o partite Iva, ma grandi gruppi nelle cui mani è concentrato il 79% delle insolvenze».
Alessandra Puato