Ce.Do., Il Sole 24 Ore 10/12/2013, 10 dicembre 2013
ENI, NUOVA SCOPERTA NEL MARE DI BARENTS
Eni puntella la sua presenza in Norvegia con una nuova scoperta nell’offshore del Mare di Barents. E intanto ieri, a Roma, l’amministratore delegato del gruppo, Paolo Scaroni, ha ribadito la strategicità del Congo in un incontro con il presidente Denis Sassou Nguesso.
Ieri, con un comunicato diffuso in tarda mattinata, il Cane a sei zampe ha reso noto di aver perforato un nuovo pozzo a circa 349 metri di profondità d’acqua nella licenza esplorativa PL532 sul prospetto esplorativo Skavi, cinque chilometri a sud dell’area di Johan Castberg. Il pozzo ha accertato la presenza di olio di buona qualità e gas, con volumi di olio recuperabili stimati tra 20 e 50 milioni di barili. Dopo il completamento del pozzo di Skavi, l’impianto di perforazione si sposterà 16 chilometri a nord dove proseguirà la campagna esplorativa nell’area con l’esecuzione di un ulteriore pozzo sul progetto esplorativo di Kramsno. La società è operatore per la produzione nella licenza PL532, attraverso la controllata Eni Norge As, con una partecipazione del 30%, mentre il 50% fa capo a Statoil e il restante 20% a Petoro As.
Sempre ieri, poi, il numero uno Scaroni, accompagnato dal dg di Eni per l’Exploration & Production, Claudio Descalzi, ha visto il presidente del Congo per tracciare un bilancio delle attività di Eni nel paese, a cominciare dalle ultime scoperte. Lì, infatti, come annunciato nelle scorse settimane, il Cane a sei zampe e la compagnia di Stato congolese Société Nationale des Pétroles du Congo (Snpc) esploreranno insieme il potenziale di idrocarburi del blocco Ngolo, che fa parte del bacino geologico della Cuvette ed è situato circa 350 chilometri a nord est della capitale Brazaville. Sempre in Congo, di recente, Eni aveva effettuato un’importante scoperta offshore di olio e gas nel prospetto esplorativo Nene’ Marine, situato nel blocco Marine XII, di cui il Cane a sei zampe è operatore con il 65 per cento. Gli altri partner sono New Age con il 25% e Snpc con il 10 per cento.
La società ha infine comunicato di aver completato le riparazioni di un oleodotto nigeriano danneggiato e di aver riavviato la produzione. Nei giorni scorsi il gruppo aveva riferito di aver chiuso le stazioni per la pipeline Tebidaba–Brass a causa di un incendio scatenato da uno dei tanti sabotaggi che stanno colpendo l’Eni e gli altri gruppi operanti nel paese. La notizia ha ridato ossigeno al titolo che ha chiuso in Borsa a +0,41%, a 17,09 euro, sospinto anche da un report di Barclays che ha confermato la società tra le sue top pick per il 2014, alzando il target price da 21 a 23,5 euro e mantenendo il rating overweight.
Ce.Do.