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 2013  dicembre 10 Martedì calendario

I "Forconi" occupano le città • Un generale dei carabinieri vigilerà sul restauro di Pompei • I nomi nuovi della segreteria del Pd • Le banche non fanno prestiti Forconi/1 La protesta dei “Forconi” dilaga nelle città

I "Forconi" occupano le città • Un generale dei carabinieri vigilerà sul restauro di Pompei • I nomi nuovi della segreteria del Pd • Le banche non fanno prestiti Forconi/1 La protesta dei “Forconi” dilaga nelle città. A Torino ci sono state bombe carta, bottiglie, sassi, petardi verso i palazzi della politica al grido di «ladri, ladri». Bloccate le vie del centro, occupate le stazioni ferroviarie di Porta Nuova e Porta Susa, la città è rimasta per ore prigioniera di una massa indistinta, disoccupati, studenti, pensionati, ma anche ultras e appartenenti a CasaPound e all’estrema destra. A piazza Castello gli scontri più duri. Nel resto d’Italia la protesta dei “Forconi” ha provocato blocchi stradali e interruzioni ferroviarie ma è stata la Liguria, colpita da una serie di blocchi da Ventimiglia a La Spezia, a restare semi paralizzata. Il confine con la Francia è stato interdetto per ore: oltre a Ventimiglia, i manifestanti hanno occupato la stazione ferroviaria di Imperia dalle 11 e 45 alle cinque e mezza del pomeriggio. Blocchi e cortei dalla Lombardia, dove i camion si sono incolonnati a Carpiano, alla Sicilia e al Veneto. A Roma undici manifestanti sono stati fermati dopo un lancio di petardi davanti alla Regione Lazio. Forconi/2 A Bologna la protesta si è indirizzata contro Equitalia, ad Ancona contro la sede Rai e in Sicilia ha partecipato ai cortei anche l’Associazione pro stamina. A Perugia si è sfilato contro l’austerità e a Genova si sono sentiti slogan contro le privatizzazioni. Il motivo scatenante della protesta, cioè la legge di Stabilità che colpirebbe i piccoli autotrasportatori, è passato in secondo piano. Dal punto di vista sindacale, alcune tra le maggiori organizzazioni di categoria dei camionisti sostengono che i “Forconi” hanno solo bucato l’acqua, dato che la maggioranza dei Tir in Italia ha girato. Dal punto di vista politico ieri è stata comunque una giornata di transizione: i Forconi hanno incassato il plauso esplicito del neo-segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, e sono stati però appoggiati sul campo da diversi militanti dell’estrema destra. Si nota che a Torino erano in piazza, uniti nella protesta, tifosi della Juve e del Toro. Poliziotti Il caso dei poliziotti che, a Torino, in piazza Castello, si sono tolti i caschi davanti ai manifestanti, quasi tutti minorenni, responsabili di una sassaiola. Subito gli animi della piazza si sono calmati ed è partito un applauso verso i militari. «Siete poveri come noi, siete come noi», ha urlato qualcuno. A Genova, dopo qualche ora, si è ripetuta la stessa scena. Il sindacato del Siulp, un tempo considerato di sinistra, ha detto che il gesto di togliersi il casco è stato provocato da «totale condivisione delle ragioni a base della protesta odierna». Invece, le questure interessate spiegano l’accaduto con il «venir meno dei problemi di ordine pubblico», «un gesto al quale non appare possibile riconnettere significati di condivisione delle istanze dei manifestanti». Pompei Giovanni Nistri, 57 anni, generale dei carabinieri, per quattro anni alla guida del Comando per la tutela del patrimonio culturale, attualmente alla testa della Scuola ufficiali dei carabinieri, è stato scelto per dirigere il Grande Progetto Pompei, la struttura che gestisce 105 milioni di euro per la messa in sicurezza del sito archeologico e per avviare interventi anche fuori degli scavi. Dal 2007 al 2010 Nistri ha diretto uno dei nuclei d’eccellenza dell’Arma: ha riportato in Italia il vaso di Eufronio e organizzato il rientro da quattro musei americani dei 67 capolavori che furono esposti nel dicembre del 2007 al Quirinale nella mostra “Nostoi”. Nistri è stato attivo anche contro il tentativo di alcuni parlamentari del centrodestra di varare una norma che sanava il trafugamento di un’opera grazie al versamento di un obolo. Suo vice è Fabrizio Magani, storico dell’arte, direttore dei Beni culturali in Abruzzo. Nistri e Magani vigileranno sugli appalti e sullo svolgimento delle procedure, proteggendoli da infiltrazioni malavitose. Affiancheranno la soprintendenza, cui spetta la direzione scientifica degli interventi, e dovranno garantire che gli scavi siano meglio accessibili, migliorando le infrastrutture (Erbani, Rep). Pd Nella segreteria di Matteo Renzi ci saranno: Luca Lotti, 31 anni, amico e braccio destro, all’Organizzazione. Poi Stefano Bonaccini (Enti Locali), Francesco Nicodemo (Comunicazione) e Davide Faraone (Welfare). Nessun cuperliano nella squadra (lo sfidante ha detto no all‘offerta di Renzi di proporre un nome). C’è, invece, il civatiano Filippo Taddei (Economia). In maggioranza le donne, da Maria Elena Boschi (Riforme istituzionali) ad Alessia Morani (Giustizia), da Debora Serracchiani (Impresa) a Pina Picierno (Legalità e Sud) e Marianna Madia (Lavoro). Quest’ultima ha una citazione speciale: «Ha un bimbo piccolo e uno in arrivo. In un Paese nel quale si fanno firmare le dimissioni in bianco alle donne, mi pare un segnale bellissimo». Il nuovo segretario del Pd appenderà nella sua stanza un ritratto di don Primo Mazzolari. Banche Ai minimi l’erogazione di prestiti dalle banche: in ottobre, il 3,7% in meno rispetto allo stesso mese del 2012, ha detto ieri la Banca d’Italia (era il -3,5% in settembre, su base annua). Chi ha chiesto meno soldi sono le imprese, -4,9%; per le famiglie, la riduzione è dell’1,3%. Ammesso che le banche consentano un prestito, questi sono i tassi: per le piccole imprese siamo al 5,12%, le grandi viaggiano intorno al 4,36%, per chi non macina utili si arriva al 9%. E i prestiti alle famiglie «possono superare il 14%», dice Paolo Martinello di Altroconsumo. I mutui, concessi col contagocce, sono al 3,9% medio (Puato, CdS).