Emanuela Audisio, la Repubblica 9/12/2013, 9 dicembre 2013
DOPING CONNECTION
Qui sotto le palme tra i cocoons che inseguono la giovinezza si nasconde quella che è stata definita la Steroid Nation. Gli uomini dal braccio d’oro vengono qui a riverniciarsi e a siringarsi gioventù chimica. Un travestimento perfetto: tra le rughe spianate dal lifting, l’illusione del forever young e le cliniche anti-aging. Niente pusher nostalgici come cantava Lou Reed: «I’m waiting for my man, twenty-six dollars in my hand». Sto aspettando il mio uomo, 26 dollari in mano. È Miami il drugstore del doping dove servono cocktail che rinvigoriscono, altro che mojito: ormone della crescita, testosterone, vitamina b12, anavar ( steroide). Enjoy: fast food per campioni. Qui c’era il dottore che vi rimetteva a nuovo con quattro ore al giorno. Ci è cascato anche Tyson Gay, lo sprinter americano che a 30 anni voleva rinascere, il secondo uomo più veloce del mondo, grande avversario di Usain Bolt, e fermato a luglio per positività. Con lui qui si allenava (e viveva) la signora dello sprint giamaicano e regina olimpica, Veronica Campbell Brown, anche lei scivolata in qualche peccato di falsa gioventù.
Miami camuffava benissimo le sue vene marce sotto l’etichetta di lotta all’invecchiamento, specialità che non è riconosciuta dall’American Medical Association, ma che sul biglietto da visita fa un figurone. Questa era la città dello sballo notturno, di Madonna, dei gay, della musica a palla, del lifting dei glutei, dei bordelli, della mafia di Little Havana. Ora è la centrale del male che si nasconde tra le pieghe della terza età, la «drug connection » che porta l’ago alle braccia possenti del baseball a stelle e strisce, finito sotto processo con metodi degni di Csi Miami. Da qui è partito lo scandalo che ha fratturato la Mlb, Major League Baseball, la Casa Bianca dello sport e i suoi eroi: da Manny Ramirez (Los Angeles Dodgers) alla terza base dei New York Yankees, Alex Rodriguez.
Lo scandalo Balco nella West Coast era travestito da figlio dei fiori in cerca di good vibrations. Quando l’Fbi fece irruzione nella sede appena fuori San Francisco chi era è il capo dell’azienda? Un dottore, un chimico? No, un ex bassista, professionista, Victor Conte, che suonava la chitarra in bande rock. A metà anni Ottanta, la sua nuova schitarrata, molto new age: la passione per la nutrizione. Senza aver mai fatto uno studio di medicina, anzi senza nemmeno aver finito il college. E un’adorazione per i belli e famosi dello sport a cui vendeva i suoi prodotti «per integrare la preparazione». Tra i cuoi clienti e collaboratori anche Greg Anderson, personal trainer di Barry Bonds, 39 anni allora, intramontabile asso del baseball e soprattutto dio dei fuoricampo. E si capisce perché vista la sua promiscuità con sostanze illegali.
La Florida invece curava i pensionati d’America alle prese con i soliti problemi di colesterolo e obesità. Ottima copertura per uno spaccio in camice bianco. È quello che portava Anthony P. Bosch, 49 anni, uomo abbastanza conosciuto nel giro sportivo, anche se non aveva una laurea in medicina. La sua piccola clinica anti-aging a Coral Gables, accanto all’università di Miami, si chiamava Biogenesis e prometteva ai clienti un buona dose del motto olimpico: più forza. Ma Bosch aveva un difetto: era lento nei pagamenti e pasticcione. Un socio scontento, uno che sapeva molte cose, per svergognarlo ha iniziato a parlare. Così il più grave scandalo doping dopo l’affare Balco si è trasferito qui: una dozzina di giocatori della Mlb, smascherati, ha accettato 50 turni di sospensione, ma Rodriguez squalificato per 211 partite ha dato battaglia e ha chiesto l’arbitrato. Insiste nel dire che è vittima di una caccia alle streghe. È una lotta dura da entrambe le parti: Selig, 79 anni, commissioner della Mlb, è alla vigilia del ritiro e in queste 21 stagioni è stato criticato per la sua tiepidezza nella lotta al doping. Ora si vuole rifare. Rodriguez, 38 anni, ha ammesso di aver usato sostanze stimolanti dal 2001 al 2003, quando non erano sanzionabili, e difende il suo contratto da 275 milioni di dollari che scade nel 2017. Ha l’appoggio della non profit Hispanic Across America che fa i picchetti davanti al tribunale e che ha ricevuto 100 mila dollari da un donatore anonimo. La Lega ha risposto rafforzando la sua squadra investigativa con l’agente Mullin, esperto della polizia. Reyes, un allenatore di Rodriguez, un mese fa è stato avvicinato a Times Square da un rappresentante della Mlb che gli ha allungato una citazione per testimoniare contro l’atleta. Non solo, ma l’agente Mullin ci ha provato con Loraine Delgadillo, ex infermiera della Biogenesis, mazzo di fiori con biglietto, tre cene a ristorante e poi a letto. La difesa offre 100 mila dollari per quel biglietto. Peccato che Raymond Chandler ambientasse i suoi gialli a Los Angeles. Intanto a Boca Raton rompono il vetro di una macchina dove un ex impiegato della Biogenesis ha documenti segreti. E Bosch che fine ha fatto? Ha paura per la sua vita, dice che non si sente sicuro. Per la sua collaborazione c’è pronta l’amnistia e una protezione da 2.400 dollari al giorno. Deve solo spifferare il nome degli uomini dal falso braccio d’oro.