Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  dicembre 08 Domenica calendario

GIULIANA: COSÌ PORTO UN PO’ DI SVEZIA IN ITALIA


Brillano gli occhi a Giuliana Rosset quando parla degli infiniti boschi e laghi del Varmland, la provincia svedese al confine con la Norvegia, dove crescono erbe e mirtilli al 100% selvatici per ultrabiologici succhi e delle limpide acque di Kalix le uniche dove si trova il pregiato caviale di uova di coregone. Racconta di quanto l’hanno ispirata i Sami, l’antica popolazione che vive in Lapponia e dei suoi soggiorni nelle rosse casine di caccia immerse nella natura a Grythyttan, 250 chilometri da Stoccolma, dove c’è una rinomata accademia di cucina.
Neve, gelo: non le bastava come Nord la sua Valle d’Aosta? «Sono sempre stata attirata dai Paesi nordici. Ammiro l’eleganza della loro civiltà e il loro sano pragmatismo. Amo il loro stile di vita, il design e anche la loro cucina», risponde Giuliana Rosset, tosta lady valdostana. Nata a Quart dalla stirpe dei più antichi distillatori della Valle (la famiglia materna, i Levi, producevano la nota grappa St.Orso; suo padre Cesare e, ora, suo fratello Nicola il génépy St.Roch) Giuliana è l’imprenditrice che, partendo dalla Green Sport Monte Bianco, una fabbrica di zaini di soli 3 dipendenti, ha creato a metà degli Anni Novanta il marchio d’abbigliamento sportivo Napapijrj che, in finlandese, significa circolo polare artico. Giacche a vento che s’infilano dalla testa come quelle dei Sami, la bandiera norvegese per evocare avventurose spedizioni sul pack, materiali supertecnici: un vero boom.
Nel 2004, con gran fiuto e non senza qualche malumore in Valle («Ma non abbiamo lasciato per strada nessuno!», dice) Rosset vende il suo marchio a Vf, colosso Usa dello sportwear; quando arriva la crisi lei è già a produrre vino e olio nella tenuta di 20 ettari che ha acquistato a San Casciano. Le belle colline toscane non le fanno però scordare l’amata Scandinavia. Invece di godersi soldi&successo decide di scommettere ancora sul fascino nordico e importare una gamma di prodotti, soprattutto cibo e bevande ma anche oggetti artigianali e di design. Come marchio del suo nuovo progetto sceglie il nome Bjork, betulla in svedese. Sorride: «Le betulle sono le piante della mia vita! Ci sono a Quart e in val Ferret, ai piedi del Bianco, dove ho delle baite come in Svezia». Dopo Ikea e i vestiti H&M, gli intramontabili Abba e la letteratura gialla il Grande Nord arriverà anche sulle nostre tavola? «Ovvio, nessun paragone è possibile con la cucina italiana. Ma, a parte il successo di ristoranti come Noma a Copenhagen, trovo interessante quanto la nuova cucina scandinava sia anche attenta al benessere. Cibi genuini, sapori naturali, cotture a bassa temperatura e tanto pesce».
Nel 2012, al Village, un hotel di famiglia a Quart (vicino all’autostrada) Giuliana ha aperto la prima swedish brasserie in Italia; chef il giovane, talentuoso Mattias Sjoblom. E, pochi giorni fa a Milano, 2a tappa del suo progetto, alla presenza di Ruth Jacoby, ambasciatore di Svezia in Italia ha inaugurato il primo Bjork Side Store. Un progetto firmato - come la brasserie di Quart - dall’architetto Nicola Quadri, gran sostenitore della tradizione nordica. Non solo. Grazie a Judy Whitts, una sua amica americana appassionata gastronoma che vive in Toscana, Giuliana Rosset ha conosciuto Pelle Agorelius, facoltoso proprietario terriero svedese, proprietario del marchio Gastronordic Husmansbord che, a sua volta, l’ha presentata alla coop Konsum Varmland. «Abbiamo fatto un accordo per importare in esclusiva loro prodotti di gran qualità; un passaggio chiave per sviluppare il marchio non solo in Italia. Non è stato facile ma hanno capito che Bjork è un progetto serio, attento e rispettoso del loro mondo». Vigilia del 13 dicembre, festa di Santa Lucia. La bionda Anna Spjut accoglie nel negozio della signora valdostana i clienti svedo-milanesi che comprano salmone e biscotti speziati, candele e birre affumicate. Le marmellate e le pentole finlandesi, i bollitori vintage e i giochi di legno piacciono anche a chi, raggelato dalla crisi, cerca regali di Natale «cool» ma non troppo costosi. Scommettiamo che Giuliana Rosset, la donna innamorata del Grande Nord, ha fatto di nuovo centro?