Roberto Giovannini, La Stampa 6/12/2013, 6 dicembre 2013
PENSIONI SEMPRE MENO PESANTI QUASI LA METÀ SOTTO I MILLE EURO
Il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua rassicura: «Il bilancio è solido - dice presentando il Bilancio sociale dell’istituto - c’è certezza dei conti e piena sostenibilità finanziaria. Il disavanzo deriva da una tecnicalità contabile che potrà essere superata in sede di legge di Stabilità. È confermata la sostenibilità previdenziale, resta il tema della sostenibilità sociale». Insomma, anche se nel 2012 l’Inps, ha registrato un disavanzo di 9,8 miliardi, questo deficit è stato «aggravato» dall’incorporazione dell’Inpdap e dei pubblici dipendenti nel sistema Inps. Il ministro del Lavoro Enrico Giovannini concorda, e promette che «la soluzione per chiarire» gli aspetti contabili del bilancio Inps verrà trovata con un emendamento alla legge di Stabilità in discussione alla Camera.
Il quadro della previdenza nel nostro paese comunque resta tutt’altro che esaltante: Il potere d’acquisto delle famiglie è crollato del 9,4% tra il 2008 e il 2012. E se quasi un pensionato su due (il 45,2%, in sostanza 7,2 milioni di persone) si deve accontentare di meno di 1.000 euro al mese, ben 2,2 milioni di anziani (il 14,3% del totale) non arrivano neanche a 500 euro. Possono invece contare su oltre 3.000 euro al mese poco più di 650.000 pensionati (il 4,1%).
A guardare bene i dati Inps, però, sembrano emergere tensioni che possono destare preoccupazione. Primo, l’approfondirsi della crisi economica, che ha generato un ricorso agli ammortizzatori sociali a livelli record: considerando anche l’onere per i contributi figurativi, si è speso ben 22,7 miliardi di euro, dei quali 14 a carico dello Stato (che deve sborsare molti soldi anche per gli ammortizzatori «non in deroga»). E poi, il sistema resta molto iniquo, e pare che la riforma Fornero non abbia frenato certi fenomeni. Secondo i conti Inps, le pensioni di anzianità dei lavoratori dipendenti del 2012 continuano ad avere un importo maggiore rispetto a quelle del 2011, e ad essere godute a un’età media di 58,8 anni. Tra l’altro, se un pensionato di anzianità del privato prende in media al mese 2.130 euro, gli ex-pubblici dipendenti arrivano a 2.700 euro se la pensione è anticipata, e addirittura a 3.400 euro se l’assegno è di vecchiaia. In pratica, prendono più da pensionati che quando lavoravano.
[rob. gio.]