Corriere della Sera 6/12/2013, 6 dicembre 2013
INTERVENTI
& REPLICHE–
Frottole elettorali e pedaggi in Germania Il pedaggio autostradale per i soli stranieri in Germania segnalato da un lettore (Corriere, 4 dicembre) è una bufala elettorale della Csu, la sorella bavarese della Cdu. La discussione verte sul solo pedaggio autostradale per gli autoveicoli. I mezzi pesanti (autocarri e autobus) lo pagano già da quasi 10 anni, in funzione della tratta percorsa, siano essi stranieri o tedeschi. È previsto di estendere il pedaggio all’uso delle strade statali a partire dal 2015. La trovata populistica ha contribuito non poco al successo elettorale della Csu alle elezioni regionali in Baviera, tenute due settimane prima di quelle nazionali il settembre scorso. Valeva allora la pena di ripetere il colpo due settimane dopo alle elezioni nazionali.
«Non metterò mai la mia firma sotto un accordo di governo che non preveda anche il pedaggio autostradale per i soli stranieri», ha allora tuonato Horst Seehofer (capo della Csu), e ha fatto ancora una volta il pieno. «Un governo da me presieduto non metterà mai un pedaggio elettorale che vada a carico dei soli stranieri», aveva già assicurato Angela Merkel in campagna elettorale. L’accordo di governo siglato ora da Cdu, Csu e Spd prevede tra l’altro l’introduzione di un pedaggio stradale a carico dei soli automobilisti stranieri, «che non sia in contrasto col diritto comunitario». Sia l’Austria sia l’Olanda hanno già preannunciato un ricorso alla Corte suprema europea qualora la Germania dovesse introdurre un pedaggio autostradale per i soli automobilisti stranieri.
Già nel 1992 la Corte suprema europea aveva stabilito che i piani tedeschi di allora — una vignetta autostradale per i mezzi pesanti (tutti) e la riduzione contemporanea della tassa di circolazione (tedesca) per i mezzi pesanti (tedeschi) — sarebbe stato un atto in contrasto col diritto europeo. Il ministro dei Trasporti attuale (Ramsauer, Csu) si è finora ben guardato dal fare i conti, sia pure approssimativi, salvo mettere in circolazione introiti non meglio precisati per un totale di 800 milioni l’anno. I conti li ha invece fatti l’Adac (Automobil Club tedesco: oltre 18 milioni di soci, pari a oltre 18 milioni di elettori): introiti realistici per un massimo di 262 milioni l’anno, a fronte di costi di riscossione per 300 milioni. «Mai si raccontano tante frottole come prima delle elezioni, in guerra e dopo la caccia» (Otto von Bismarck).
Giuseppe Bancale, Nürnberg (Germania)