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 2013  dicembre 06 Venerdì calendario

IL VALLE OKKUPATO CI COSTA 800 MILA EURO


Quella del Teatro Valle è una storia di vuoti di potere, soprusi, latitanza, illegalità. Ma è anche e soprattutto una storia di evasione fiscale. Lo stabile costruito dal nobile Camillo Capranica nel 1727 e che, due secoli dopo, vide la prima dei «Sei personaggi in cerca d’autore» di Luigi Pirandello è occupato dal 14 giugno 2011. Quasi mille giorni per uno dei teatri storici della Capitale. Uno dei più belli d’Europa.
Da quel giorno tecnici, attori e simpatizzanti vari hanno curato la messa in scena di una serie di spettacoli che hanno contato sull’appoggio di una parte dell’intellighentia sinistrorsa. Più di mille eventi per un totale di circa 600-800 mila euro di danno erariale tra mancato pagamento dei diritti d’autore e dell’Iva, producendo così danni sia al Ministero delle Finanze che alla Siae.
«A parte il mancato pagamento del diritto d’autore - avevano detto qualche giorno fa i vertici della Siae - agli occupanti del Teatro Valle si deve la totale evasione fiscale e il mancato pagamento dei contributi previdenziali Enpals».
A tali importi vanno aggiunte tutte le spese che sopporta il Comune di Roma che, da anni, paga sistematicamente tutte le utenze del teatro (gas, luce e Tares). Nel frattempo gli occupanti del Valle continuano a raccogliere fondi attraverso sottoscrizioni che vengono poi versate su un conto aperto presso la Banca Etica. Chiunque può diventare finanziatore dell’iniziativa entrando nella Fondazione «Teatro Valle Bene Comune» che ha avuto persino il «beneplacito» di Stefano Rodotà.
Sono in molti, ora, a chiedere l’intervento della Corte dei Conti che dovrebbe aprire un giudizio di responsabilità patrimoniale per i sindaci e gli amministratori comunali che hanno permesso e continuano a permettere l’occupazione del teatro. I mancati ricavi solo per il Campidoglio potrebbero ammontare, infatti, a oltre 5-6 milioni di euro.
C’è poi tutta la questione legata alla sicurezza dello stabile. Ogni qualvolta viene messo in scena uno spettacolo ci sono una serie di regole e vincoli da rispettare. Uno su tutti la presenza in sala dei vigili del fuoco. Da due anni e mezzo, gli spettacoli del Teatro Valle non rispettano queste norme elementari. Il Comune di Roma è responsabile per tutte le violazioni di precisi obblighi in tema di sicurezza dei lavoratori e degli spettatori (la struttura è sottoposta a vincolo a norma del Codice dei Beni Culturali). Senza contare le violazioni contributive e previdenziali.
La recente creazione della Fondazione Teatro Valle Bene Comune ha istituito per la prima volta un interlocutore ufficiale che, però, non è ancora entrato in relazione con le istituzioni. Altro che nuove frontiere. In questi anni al Valle l’attività teatrale non si è mai interrotta. Quello che si è interrotto, però, è il sottile ma vitale filo della legalità.
Carlo Antini