Marco Mobili, Il Sole 24 Ore 6/12/2013, 6 dicembre 2013
ENTRATE: FLOP DELLA TOBIN TAX INCASSATI 159 MILIONI IN 10 MESI
La tobin tax made in Italy tradisce le attese. Il primo appuntamento per il versamento dell’imposta sulle transazioni finanziarie era fissato per lo scorso 16 ottobre e dai dati resi noti dal Dipartimento delle Finanze con il bollettino delle entrate gennaio-ottobre 2013 il gettito si è fermato a 159 milioni di euro. La nuova tassazione introdotta dalla legge di stabilità per il 2013 dall’Esecutivo Monti con l’obiettivo iniziale di garantire maggiori entrate per 1 miliardo di euro, nel corso del 2013 ha subito una serie di aggiustamenti tecnici chiesti soprattutto dagli operatori e una articolata messa a punto per la sua piena attuazione, tanto da spingere l’Esecutivo a rivedere al ribasso le stime di gettito fissandole in circa 500 milioni di euro l’anno.
Obiettivo che dai dati diramati ieri appare ancora lontano. Secondo il bollettino delle entrate «l’imposta sulle transazioni finanziarie, dovuta sui trasferimenti di proprietà di azioni e altri strumenti finanziari partecipativi e sulle operazioni su strumenti finanziari derivati ai sensi della Legge di Stabilità per il 2013, ammonta a 159 milioni di euro».
Per un’entrata che "zoppica" ce ne sono altre che mostrano performance di gettito miliardarie, nonostante le tormenate vicende che le hanno accompagnate nel corso di tutto il 2013. Un esempio è l’Imu. Sempre dal bollettino emerge che nei primi 10 mesi del 2013 il gettito dell’Imu per la quota relativa ai Comuni ha toccato i 7,6 miliardi di euro (+1.898 milioni, pari a +32,8%). Una crescita che peraltro non tiene conto dell’abolizione della prima rata dell’Imu 2013 sulle abitazioni principali, sui terreni e sui beni agricoli e gli alloggi popolari. Inoltre, come spiegano dalle Finanze, per il confronto rispetto al gettito del 2012 occorre tener conto delle modifiche nelle modalità di calcolo del primo acconto 2013 che, a differenza dello scorso anno, includono anche le eventuali variazioni di aliquota deliberate dai singoli comuni. Ci sono poi anche le modifiche introdotte con la "stabilità" per il 2013 che ha permesso ai comuni di aumentare fino a 0,3 punti percentuali l’aliquota standard dello 0,76 per cento per gli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale D.
Per quanto riguarda poi l’Imu riservata all’Erario, ad ottobre si è registrata una coda di ritardati versamenti pari a 207 milioni di euro della sola quota destinata allo Stato e a 1.870 milioni di euro l’Imu riservata sempre all’Erario per il 2013 derivante dagli immobili delle imprese accatastati sotto la D.
A sostenere le entrate dei primi 10 mesi dell’anno, che ammontano a 321,7 miliardi di euro (-848 milioni, pari a -0,3% rispetto allo stesso periodo del 2012), sono state soprattutto le imposte sui capitali. Dall’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nonché ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale, lo Stato in 10 mesi del 2013 ha incassato complessivamente 9,7 miliardi di euro (+1.775 milioni, pari a +22,3%), di cui: oltre 3 miliardi (+477 milioni, pari a +18,4%) dalle ritenute su interessi e premi corrisposti da istituti di credito; 4,8 miliardi (+747 milioni, pari a +18,1%) dalla sostitutiva su interessi e premi di obbligazioni e titoli similari; circa 1,8 miliardi (+319 milioni di euro, pari a +21,7%) dalle cosiddette altre entrate.
Osservata speciale resta l’Iva. Il gettito è in flessione del 3,9% (-3.421 milioni), e riflette la riduzione del gettito degli scambi interni (-0,9%) e del prelievo sulle importazioni (-19,7%). Va comunque registrato che sugli scambi interni, pur se in flessione, l’Iva recupera ad ottobre 0,7 punti percentuali rispetto al mese di settembre, registrando una variazione del 5,3% e proseguendo così nella dinamica positiva fatta registrare da giugno a settembre. Tra le entrate con segno positivo spicca a ottobre la cedolare secca sugli affitti con 294 milioni in più, le entrate dalla lotta all’evasione con +48 milioni e quelle dal gioco che invertono la tendenza e tornano a crescere di 53 milioni.