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 2013  dicembre 06 Venerdì calendario

MAIL BOX – DIRITTO DI REPLICA


Abbiamo letto il reportage di Antonello Caporale sul distretto di Sassuolo, pubblicato domenica, e vogliamo fare alcune precisazioni sulla situazione economica dell’industria ceramica. Senza dubbio tutte le nostre imprese hanno avviato percorsi di ristrutturazione aziendale, che hanno portato alla dismissione di capannoni industriali, anche se oggi nel distretto delle ceramiche sono attivi e funzionanti circa 180 stabilimenti, che occupano oltre 15 mila addetti. Questo su un’area di 100 chilometri quadrati che, a fine anno, fatturerà oltre 3,8 miliardi di euro: sicuramente un dato rilevante, anche se inferiore ai 4,4 miliardi di fatturato del 2008, ultimo anno pre crisi. Sul fatto poi che i mercati principali siano diventati quelli domestici, i numeri ci permettono di dissentire. Anche per effetto della crisi nazionale dell’edilizia solo il20percentovienevenduto in Italia, mentre il restante 80 per cento è venduto oltre confine: la metà come cessione intracomunitaria e l’altra metà sui mercati extra Unione Europea. Letto il dato in termini assoluti, al 30 settembre di quest’anno le esportazioni dal distretto della ceramica di Sassuolo hanno raggiunto i 2,3 miliardi di euro – di cui oltre 1 miliardo su mercati extra comunitari –, e si pensa di chiudere a 3 miliardi: su base nazionale il saldo attivo della bilancia commerciale si pone oltre quota 2,9 miliardi di euro – pari al 4 per cento della bilancia commerciale industriale italiana. La vivacità di un settore manifatturiero si misura dai suoi investimenti. Nel 2012, anno senza dubbio difficile anche per l’industria ceramica, il settore delle piastrelle di ceramicalocalizzatoneldistretto di Sassuolo ha investito 222 milioni di euro in innovazione tecnologica, pari a oltre il 7 per cento del fatturato dell’anno. Qual è il miglior indicatore della volontà di affrontare la situazione, se non investire in nuovi impianti, nuovi prodotti e nuove tecnologie?
Vittorio Borelli,
presidente Confindustria
Ceramica

Questa gradita precisazione documenta gli sforzi e gli investimenti industriali effettuati malgrado la crisi. Aggiunge utili cifre senza poter contestare (né era possibile farlo) la vastità e l’acutezza della crisi economica, la rarefazione del tessuto industriale, la conseguente massiccia riduzione dei lavoratori impiegati e il trasloco degli immigrati extracomunitari verso altri luoghi. Solo il calcio vive un momento di gloria. E infatti, l’abbiamo sottolineato.
a.cap.