Fulmini 7/12/2013, 7 dicembre 2013
SCHIFO
«Il Pallone d’oro mi fa schifo: l’ho detto e confermo. È finto, non regolare. L’ultima di Blatter è stata dare altri giorni per ripescare chi giocherà al Mondiale. Non è giusto» (l’ex attaccante e ora allenatore Hristo Stoichkov, Pallone d’oro nel 1994).
MAESTRI «I miei maestri sono stati tre, tecnicamente molto diversi. Fabbri nelle giovanili della Spal. Herrera alla Roma. E Liedholm, con la sua filosofia, e perché mi ha fatto capire che c’è sempre tempo per migliorare tecnicamente» (Fabio Capello).
MOSTRI «Mi piace dribblare, ma credo di essere cresciuto come giocatore e di poter diventare migliore. Dicono che assomiglio a Ronaldinho? No, siamo diversi, mi piacerebbe avere solo il 50% della sua qualità. Lui è un mostro di bravura» (l’ala della Fiorentina Juan Cuadrado).
SUCCESSORE «Qualcuno mi ha chiesto: che cosa succederà quando ti dovrai fare da parte? Chi sarà il tuo successore? In quel momento passava Christian e io ho risposto: cosa ne pensate di lui? È un bravo ragazzo. Però, per prima cosa la Cvc (detentrice delle azioni della Formula 1, ndr) non sarebbe d’accordo e poi anche la Ferrari avrebbe qualcosa da dire» (il patron della Formula 1 Bernie Ecclestone).
GIOVANE «Non mi chiedo dove sarò fra qualche anno. Sono troppo giovane. Per ora la mia testa è qui, alla Honda» (il campione mondiale di Moto Gp Marc Marquez).
IPPICA «Io nel basket? Cos’è? Una volta si diceva datti all’ippica, mentre adesso datti al basket?» (l’ad del Milan Adriano Galliani, visto sugli spalti del Forum per dla sfida di Eurolega tra Milano e Real Madrid di giovedì).
NUOVA VITA «Il golf mi sta aiutando molto nella mia nuova vita. Gioco tutti i giorni. La sacca con i miei bastoni mi segue dovunque. Per stare in forma corro, ma per liberare la testa dai cattivi pensieri non c’è niente di meglio del golf. La bici? Niente più bici. Nell’ultimo anno l’ho praticamente abbandonata. Solo qualche pedalata con amici» (Lance Armstrong, in vacanza in questi giorni a Roma).
STORIA «Era una storia già scritta, dovevo pagare io per tutti. Nello sport ho vinto quello che potevo vincere, ma mai una cronometro a 60 all’ora, come sta facendo qualcuno» (Danilo Di Luca, squalificato a vita dal Tribunale nazionale antidoping del Coni).