Aldo Fontanarosa, la Repubblica 5/12/2013, 5 dicembre 2013
IL TG1 CRESCE ADESSO SERVONO NUOVI PROGETTI
Mario Orfeo festeggia un anno alla direzione del Tg1, dove firmò il primo notiziario il 10 dicembre 2012, con la laurea honoris causa in Scienze Politiche che l’Università “Federico II” di Napoli gli conferisce oggi alle 17. Anche gli ascolti, poi, autorizzano al sorriso. L’edizione serale del suo telegiornale è l’unica ad avere un segno positivo nel 2013. Tra gennaio e novembre, gli spettatori sono aumentati di oltre 171 mila unità rispetto all’anno prima, spingendosi a quota 5 milioni 229 mila (share 23,14%). E il distacco dal principale concorrente, il Tg5, sfiora ormai il milione di “teste”. Il Tg5 peraltro si è difeso con ogni mezzo, sfruttando per mesi il traino di Paolo Bonolis. Orfeo, che ha retto bene l’urto, si concede subito una battuta: «Ho visto Bonolis ospite da Fazio, il primo dicembre. Mi aspetto ora di vedere il nostro ottimo Carlo Conti sul divano di Maria De Filippi, a Canale 5». A proposito del suo notiziario, Orfeo dice: «Sono felice perché il Tg1 torna a salire negli ascolti dopo 5 anni di cali consecutivi. Gli 11 milioni dell’elezione di Papa Bergoglio non venivano toccati dai tempi delle Torri Gemelle. I meriti di questi successi sono di una redazione motivata e professionale».
«Otteniamo questo gradimento — continua Orfeo — malgrado il numero di giornalisti, per una serie di ragioni, si sia ridotto di 20 unità e nonostante significativi tagli al bilancio di spesa ». Forte di questo “tesoretto” negli ascolti, il Tg1 confida si sia chiusa l’era dei sacrifici: «E’ il momento di investire in professionalità e nuovi progetti. Il 2014, sarà l’anno della digitalizzazione. Ci lasceremo dietro sistemi superati come il “quattro terzi” per adottare tecnologie all’avanguardia. E’ un passaggio cruciale perché questi strumenti aiuteranno i giornalisti del Tg1 a interpretare la professione in termini nuovi. I servizi avranno una marcia in più». L’azienda Rai, d’altra parte, deve guardare con favore al telegiornale della prima rete che ha smesso di essere calamita di proteste e multe. «Ricorsi al Garante Tlc non ne arrivano più — dice Orfeo — Eppure il 2013 è stato un anno politicamente controverso, dalle Politiche alla decadenza di Berlusconi. Tutti i partiti ci riconoscono autorevolezza e imparzialità. Solo Grillo si è distinto per insulti al limite della minaccia».