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 2013  dicembre 05 Giovedì calendario

INSISTO: STANNO SOLO ILLUDENDO CHI SOFFRE CHI DICE CHE UN ELEFANTE VOLA POI DEVE PROVARLO


[Angelo Vescovi]

«Se si sostiene che un elefante vola, poi bisogna dimostrarlo. Se il Metodo Stamina è efficace, cosa ci vuole a tirare fuori le prove? Il professor Vannoni impiegherebbe pochi secondi a convincerci. Invece siamo di fronte a un metodo che non vogliono divulgare e a risultati che non trovano riscontri. Un po’ poco per fidarsi ». Angelo Vescovi, professore alla Bicocca di Milano, è esperto proprio di quelle cellule staminali del sistema nervoso che il Metodo Stamina dichiara di saper ricreare. Sta portando avanti una sperimentazione per il trattamento della Sla presso l’Associazione Neurothon ed è direttore scientifico dell’Istituto Casa sollievo della sofferenza.
E se i pazienti sostengono di stare meglio?
«In una sperimentazione l’unica persona di cui non si ascolta la voce è il paziente. Si usano solo criteri di valutazione oggettiva. Si misura la condizione del malato prima, durante e dopo il trattamento. Seguendo una procedura così rigorosa alla fine si può stabilire se il miglioramento c’è. Questo metodo standardizzato vale in tutto il mondo e ci ha permesso di fare trapianti di cuore, di fegato, terapia genica e di applicare migliaia di altre cure mediche. E noi dovremmo abbandonare regole così solide per seguire una persona che si rifiuta di rivelare il suo metodo e non dà nessuna prova dei risultati che sbandiera?».
Stamina ammette di non seguire questi criteri, ma di offrire una speranza a pazienti senza possibilità di cura.
«È un’illusione, non una speranza. Il professor Vannoni insegna psicologia all’università e queste cose dovrebbe conoscerle. Sperare nel nulla vuol dire illudersi e Stamina sta illudendo i pazienti facendo leva sulla loro fragilità emotiva».
In tutti i paesi del mondo sono nate cliniche che offrono speranze di cura legate alle staminali, non solo da noi.
«Ma non fino a questo punto. Sono di ritorno da una serie di conferenze in Svezia e negli Usa. Ormai i colleghi mi chiedono se anche la mia sperimentazione sulla Sla è “all’italiana”. In qualunque altro paese del mondo un metodo così poco supportato dai fatti come Stamina sarebbe morto sul nascere. Se domani mi alzassi e dicessi che riesco a lanciare un razzo su Marte, perché mai la gente dovrebbe credermi? Questi signori sostengono di poter curare 250 malattie diverse».
Che il metodo funzioni è impossibile come vedere un elefante volare?
«Una malattia come la distrofia colpisce 40 chili di muscoli. Per ipotizzare di curarli, bisognerebbe infondere nel corpo dei malati 20 chili di staminali. Non conosco il loro metodo perché appunto non è stato divulgato, ma mi pare che sia troppo poco supportato dalla realtà».
Cosa pensa dell’idea di sperimentare il metodo Stamina a Miami nei laboratori di Camillo Ricordi?
«Se la sperimentazione seguirà un metodo oggettivo e standardizzato, ben venga. Anch’io avevo proposto ad alcuni pazienti di curarsi da me, usando reagenti puliti e cellule coltivate nel mio laboratorio che erano già maturate in neuroni. Il mio metodo poi non ha nulla di segreto ed è consultabile da chiunque sul sito dell’Autorità del Farmaco. I pazienti però hanno rifiutato di lasciare Stamina».