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 2013  dicembre 05 Giovedì calendario

HOLLANDE SULLE ORME DEL PAPA I POTENTI SNOBBANO IL “PROTOCOLLO”


Fuori dai palazzi, fra la gente. Dopo Papa Francesco, Obama, Cameron e altri potenti in cerca di contatti umani, anche François Hollande, ogni tanto, sceglie la libertà. E rompe le regole del protocollo creando non pochi grattacapi alla sicurezza. L’ultima volta è successo lunedì sera. Dopo aver tenuto un anestetico discorso sull’innovazione in una sala parigina, il Président è scomparso dagli schermi radar dei media. In tutta discrezione, accompagnato solo da un paio di guardie del corpo, senza giornalisti né telecamere al seguito, si è materializzato nel diciannovesimo arrondissement per fare visita ad «Aire de famille», un’associazione che aiuta i giovani genitori in difficoltà. Ci è rimasto per tre quarti d’ora. Naturalmente gli hanno subito messo un bébé in braccio e così ha pure dimostrato di saperci fare (del resto, Hollande di figli ne ha quattro e l’ex compagna con cui li ha fatti, Ségolène Royal, pretendeva giustamente che le desse una mano). Il «Presidente normale» era tutto contento: «Une respiration», ha commentato. Come dire: finalmente respiro un po’.
Però i genitori di Emilie, tre settimane, cullata dal Presidente della Repubblica francese nonché Coprincipe di Andorra, non hanno resistito e hanno postato la fotografia, che ha fatto subito il giro dei social network, quindi del mondo. E addio incognito. Ma almeno lunedì all’Eliseo sapevano dov’era e cosa stava facendo Hollande. Del resto, lui aveva promesso la visita alla sua ministra della Famiglia, Dominique Bertinotti (che a sua volta ha di recente rotto un tabù annunciando pubblicamente di avere un cancro e di non voler smettere di governare per questo). «La regola per mantenere il carattere autentico di questi incontri è che si facciano a porte chiuse. Hollande l’ha già fatto e lo rifarà»: è la promessa di uno dei suoi consiglieri, che per i giornalisti incaricati di «coprire» l’Eliseo è piuttosto una minaccia.
Ogni tanto, invece, Hollande sparisce davvero. Il mese scorso, ha dato l’allarme Pierre-René Lemas, segretario generale dell’Eliseo, uno che lo conosce da sempre perché hanno fatto insieme l’Ena, la superscuola dell’élite. Nonostante le ricerche, Hollande non si trovava da nessuna parte. Si è poi scoperto che era andato a fare due passi sugli Champs-Elysées, che del resto sono appunto a due passi dal Palazzo. Peccato che non l’avesse detto a nessuno e soprattutto non agli agenti del Gspr, l’iperspecializzato Gruppo di sicurezza della Presidenza della Repubblica.
Hollande non è solo colpevole, ma recidivo. Mesi fa, la compagna attuale, Valérie Trierweiler, arrivò in macchina all’Eliseo, il Président scese ed entrambi si dileguarono per una serata intima. Finalmente soli. In quell’occasione, i servizi dovettero chiamare Hollande sul cellulare per scoprire in che ristorante fosse e organizzare un minimo di sicurezza. E in una memorabile domenica mattina, François e Valérie furono paparazzati da «Paris Match» a spasso da bravi borghesi ai giardini del Lussemburgo. All’epoca, con il giornale si arrabbiò lei, in perfetto conflitto d’interessi perché madame Trierweiler è appunto una giornalista di «Match».
Questa scappate permettono a Hollande di avere qualche contatto diretto con i cittadini. Ed evitando le contestazioni che, fra «berretti rossi», sindacalisti arrabbiati, attivisti antimatrimonio gay e scontenti di ogni sorta, ormai sono immancabili a ogni sua uscita ufficiale. Del resto, quello del potente che gira in incognito fra il popolo è un classico e anche nell’Ancien régime i Re per grazia di Dio erano assai più accessibili dei Presidenti per grazia delle urne. E poi ogni tanto pure Nicolas Sarkozy si volatilizzava. Andava alla Virgin degli Champs-Elysées (oggi defunta) a fare il pieno di dvd per guardarli con Carlà nei tinelli elisei. E fare colpo sui giornalisti citando Dreyer o Visconti.