Mattia Feltri, La Stampa 5/12/2013, 5 dicembre 2013
BRUNO E SILVIO, UN RACCONTO LUNGO 18 ANNI
[Dal 1996 a oggi: diciotto libri di Bruno Vespa e diciassette presentazioni del capo di centrodestra, compresa quella di ieri sera. Diciassette appuntamenti lungo cui ricostruire l’avventura di Berlusconi e la storia della Seconda repubblica (con sullo sfondo il sorriso compiaciuto dell’anchorman).]
DALEMONI (30 ottobre 96)
Silvio Berlusconi è all’opposizione e per la prima volta presenta un libro di Bruno Vespa: La svolta. Infatti con lui c’è Massimo D’Alema e parte il filarino. Servono nuove regole, dice D’Alema: gli scontri tribali «sono della vecchia Italia». Il Cav sospira: «Apprezzo il progetto di una sinistra moderna».
BICAMERALE KO (27 novembre 97)
Rifare le regole insieme? Dura poco. La presentazione è per La sfida, e la sfida è persa: «O vengono conservati tutti i patti o cadono tutti i patti». Berlusconi pronuncia una delle espressioni classiche del ventennio, oggi alla prova dei fatti: «Simul stabunt, simul cadent».
TRASFORMISTI (21 dicembre 99)
Arriva Dieci anni che hanno sconvolto l’Italia e Berlusconi se la prende col Mattarellum: «Ha prodotto guasti e frammentazioni» e favorisce «il trasformismo». Insomma, è un mondo senza fedeltà. Sergio De Gregorio è ancora lontano, il Porcellum già più vicino.
RE TRAVICELLO (13 dicembre 00)
La traversata nel deserto (dell’opposizione) sta finendo. Per l’occasione, Vespa presenta Lo scontro finale. Berlusconi lo ha con Francesco Rutelli: «È un re travicello: resterà lì finché alla sua maggioranza non farà comodo cambiarlo». Ragione in più, dice, per rifiutare il confronto.
TOGHE ROSSE (5 dicembre 01)
L’ultimo lavoro di Vespa di chiama La scossa, proprio quella che Berlusconi vuole dare ai «giudici» che lo perseguitano e al «sinistrume» che «diffonde menzogne». Dunque la riforma della giustizia non si farà più in tre anni «ma in sei mesi». Ne è persuasa «tutta la coalizione».
TOGHE ROSSE 2 (3 dicembre 02)
«La grande muraglia è ancora su», dice Berlusconi. Non parla della Cina, ma quasi. La grande muraglia è il libro d’annata e il fortilizio della magistratura. La riforma non è arrivata e dunque «dico con decisione che è necessaria la separazione delle carriere».
TASSE (10 dicembre 03)
«Il Quirinale può attendere, i delfini pure», dice Berlusconi a Casini e Fini. Infatti il libro di Vespa si chiama Il Cavaliere e il Professore. Poi ecco il capolavoro: «L’impegno è di arrivare alle due aliquote fiscali, al 23 e al 33 per cento, entro la legislatura».
MAASTRICHT (9 dicembre 04)
Nuovo libro (Storia d’Italia da Mussolini a Berlusconi) nuova riforma. Siccome quelle interne non riescono, Berlusconi ci prova con quelle continentali: «Il limite del 3% nel rapporto deficit/Pil è assurdo. Serve una riforma radicale». Stavolta i tempi sono ignoti.
CASINI ADIEU (14 dicembre 05)
Pierferdinando Casini sta lanciando l’idea delle «tre punte» per la successiva campagna elettorale. Ma, come giustamente dice Vespa con Vincitori e vinti, il vincitore è sempre quello: «Casini giocava, il leader sono io». Presto l’Udc mollerà il centrodestra.
UN BRAVO COMUNISTA (13 dicembre 06)
Il solito profetico Vespa presenta L’Italia spezzata, e chi la rimetterà insieme? Se non Berlusconi, forse sarà il nuovo presidente della Repubblica. «Con Giorgio Napolitano ho un rapporto di cortesia e di stima». La storia, dice, garantisce per lui.
VELTRONI (11 dicembre 07)
Prodi barcolla, si sente odore di campagna elettorale. Vespa chiede al Cav: «Si fida di Veltroni?». «Certamente sì». «Con lui ho un buon rapporto, abbiamo lavorato bene insieme». E poi: «Cominciamo a dialogare di riforme». Non per niente stanno presentando L’amore e il potere.
NAUSEA (10 dicembre 08)
L’amore sfiorì presto: «Io fin quando sarò al governo non mi siederò mai ad un tavolo con questi individui». Sono «marxisti». Sono «leninisti». «Non accetto di parlare con questo tipo di persone». Anche il titolo di Vespa per una volta è clamorosamente toppato: Viaggio in un’Italia diversa.
CUORE (10 febbraio 10)
Pronto riscatto di Vespa: Donne di cuori (presentazione spostata per il lancio della miniatura in faccia al Cav). Con Veronica è finita: «Mi spiace, ma non sono stato io a trasformare in pubbliche cose private». Comunque in lista per le regionali «non ci saranno Veline».
FINI KAPUTT (14 dicembre 10)
Berlusconi ha ottenuto da pochi minuti la fiducia dopo lo strappo di Fini, e va a presentare Il cuore e la spada: «Con Gianfranco si è chiusa ogni possibilità di trattativa. Sono un ostacolo alle sue ambizioni». È l’ultima grande vittoria, ed è effimera.
ELEGANZA (15 dicembre 11)
Vespa è una specie di Nostradamus: tocca a Questo amore e Berlusconi lo specifica: «Erano solo cene eleganti, rifarei tutto». Intanto si è dimesso lasciando strada a Mario Monti: «È bravo, ha cambiato varie cose, ma ha i giornali dalla sua parte».
FRATELLO (12 dicembre 12)
Dopo i nemici, Berlusconi si libera anche degli amici: «Le accuse della magistratura a Dell’Utri sono infondate, ma non possiamo permetterci di candidarlo». È la resa alle toghe rosse ed è colpa dell’ostilità per la casta. Ah, il libro di Vespa? Il Palazzo e la Piazza.