Antonella Piperno, Panorama 5/12/2013, 5 dicembre 2013
GRASSO FA DIETROFRONT E TRASLOCA AL SENATO
Il presidente del Senato Pietro Grasso ha cambiato idea ed è andato ad abitare al Senato. Per motivi di sicurezza, dicono alcuni. Macché, solo per motivi di rappresentanza, sostengono altri. Certo è che, avendo ricoperto fino all’elezione a Palazzo Madama l’incarico di procuratore nazionale antimafia, il magistrato aveva già una sicurezza supergarantita negli spostamenti e presso la sua abitazione nella capitale. Ma allora perché traslocare nelle sfarzose stanze di Palazzo Giustiniani, elevate a simbolo di privilegio e spreco di denaro pubblico proprio da Grasso? Perché fu proprio l’ex pm, fresco di nomina a seconda carica dello Stato, a presentarsi in televisione e promettere ciò che oggi non ha più mantenuto. Riavvolgiamo il nastro della memoria. Era il 19 marzo scorso e Grasso, in giacca blu e cravatta rossa, era accanto a Laura Boldrini, appena eletta presidente della Camera, in austero completo nero: per la loro prima apparizione scelsero in tandem Ballarò, il talk show di Giovanni Floris su Rai 3. Era stata Boldrini, più avvezza alle telecamere del collega, a prendere la parola per illustrare agli italiani gli intendimenti virtuosi di entrambi. Raccontò che lei e Grasso si erano incontrati nel pomeriggio per mettere giù un programma di tagli del superfluo: «Abbiamo cominciato da noi stessi con un gesto significativo, abbiamo deciso congiuntamente di tagliarci le nostre retribuzioni di almeno il 30 per cento». Seguirono applausoni del pubblico. Poi «Rinunceremo alle nostre abitazioni e le metteremo e disposizione delle attività istituzionali». Altri applausi. Non solo, dopo l’apparizione in tv, seguì una nota nella quale Grasso (che nel suo primo discorso da presidente aveva auspicato che il Senato divenisse «una casa d vetro» in nome della trasparenza assoluta) elencati diligentemente tutti i suoi tagli, fra cui, appunto, la rinuncia alla casa di rappresentanza.
Peccato però che a sei mesi da quell’esternazione Grasso ci abbia ripensato. Anche sulla «casa di vetro» visto che ha evitato di andare in tv a spiegare il dietro front immobiliare. Dopo l’estate, alla chetichella, è andato a vivere a Palazzo Giustiniani, negli appartamenti riservati al presidente del Senato, fra saloni, stucchi e tappeti antichi. A Roma, Grasso è comunque proprietario di un bell’appartamento all’Eur a cui si è interessato il fustigatore di privilegi Mario Giordano. Quest’ultimo ha inserito l’ex pm tra i privilegiati della casta del mattone» nel libro Tuffi a casa (Mondadori).
Il motivo è presto detto. L’abitazione venne acquistata da Grasso nel 2001: sei vani e mezzo più cantina e posto auto. La casa era per metà del Comune di Roma e per metà della Cassa per le pensioni dei dipendenti degli enti locali. Grasso la pagò 255.821 euro, il 48 per cento in meno del valore stimato. Il supersconto fu dovuto al fatto che l’alloggio era «antecedentemente detenuto» dal futuro presidente del Senato, che quindi aveva diritto a una tariffa agevolata. Molto agevolata. Adesso che alloggia nelle preziose stanze del Senato, magari Grasso potrà affittarlo.