Paolo Russo, La Stampa 4/12/2013, 4 dicembre 2013
REDDITI, ECCO L’INDICE ANTI-TRUFFA
Tempi duri per i «furbetti del welfare», che con barca e villa ma dichiarazione dei redditi da fame hanno fino ad oggi scroccato libri scolastici, asilo nido e servizi sociali vari. A scovarli sarà il nuovo Isee, l’indicatore economico che indica quando una famiglia ha diritto o meno alle prestazioni più disparate del nostro welfare: dagli assegni familiari all’accesso privilegiato agli asili nido, dal diritto universitario alla social card. Agevolazioni che con la nuova versione dell’Isee, approvata ieri in via definitiva dal Governo, si estenderanno anche agli sconti sulle bollette telefoniche e della luce.
Tanti vantaggi ma non per chi fa il furbo con la denuncia dei redditi. «Abbiamo visto lo scandalo di chi andava all’università in Ferrari usufruendo delle agevolazioni sulla retta», ha ricordato il premier, Enrico Letta. E in effetti con il nuovo indicatore la componente patrimoniale, auto di lusso, azioni, ma anche la casa di proprietà, peseranno molto più che in passato e faranno alzare il reddito Isee, anche quando il 740 è da nullatenente. Mossa indispensabile in un Paese dove l’80% delle famiglie possiede un qualche patrimonio mobiliare senza neanche avere un conto corrente o un libretto di risparmio. D’ora in avanti la ricchezza si misurerà così.
Immobili e titoli
La casa prima di tutto «farà più reddito» perché si considerano gli immobili valutati ai fini Imu anziché alla vecchia Ici, che significa il valore catastale rivalutato del 60 anziché del 5%. Si considera però patrimonio immobiliare solo il valore della casa detratto il mutuo ancora da pagare. Anche la componente mobiliare, dal conto corrente agli investimenti in titoli, peserà di più perché la franchigia scende da 15.493 a 6.000 euro. Inoltre verrà valutato il patrimonio posseduto all’estero. Gli scrocconi dalle autocertificazioni generose avranno poi pochi spazi di manovra, visto che buona parte dal patrimonio verrà certificato direttamente da Agenzia delle entrate ed Inps, mentre un vero setaccio elettronico tra la stesso istituto di previdenza e il fisco scoverà le dichiarazioni sostitutive uniche non veritiere presentate a comuni, asl e università.
Famiglie numerose
L’Isee stana furbetti sarà però più generoso con famiglie numerose e disabili. Dal secondo figlio in poi scattano infatti 500 euro di deduzione dell’affitto, 2.500 per la prima casa e mille per il patrimonio mobiliare. Ma più in generale il moltiplicatore che fissa l’asticella Isee, la cosiddetta “scala di equivalenza”, sarà favorevole ai nuclei con tre o più figli. Abbattimenti da 4 a 7mila euro sono invece previsti per le persone non autosufficienti in base al grado di disabilità. Sempre i disabili potranno detrarre spese per colf e badanti o relative alla loro situazione fino a 5mila euro. Sconti sono anche previsti per lavoratori dipendenti e pensionati, mentre gli assegni di mantenimento dei divorziati andranno in detrazione, così come il costo dell’affitto fino a un massimo di 7mila euro.
Chi guadagna e chi perde
Tra dare e avere gli effetti del nuovo Isee li ha calcolati per noi il servizio politiche fiscali della Uil. E le simulazioni mostrano che basta avere una casetta dal valore catastale di 600 euro perché un anziano con la pensione media di 18.900 euro e un conticino di 15mila euro veda schizzare in alto il proprio Isee di 4.081 euro. Al contrario per un lavoratore dipendente con tre figli, 22mila euro di reddito, 15mila in banca e un affitto di 700 euro mensili da pagare si spalancano le porte del nostro welfare, visto che l’Isee si abbatte di 4.161 euro. Il segretario confederale della Uil, Domenico Proietti, promuove comunque l’indicatore «come elemento di deterrenza e di stimolo alla fedeltà fiscale». Anche perché, ricorda il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, «ogni presunta furberia toglie un’opportunità a coloro che ne hanno diritto».