P.Zu., Il Sole 24 Ore 4/12/2013, 4 dicembre 2013
LA NOTORIETÀ DI BUFFON FAVORISCE I RICAVI?
Guardare ai risultati e alle prospettive industriali «perchè un investimento legato solo all’emotività può non dare i ritorni sperati. I titoli delle società di calcio quotate soffrono, nel bene e nel male, dell’eccesso di dipendenza dal risultato sportivo». Parola di Gigi Buffon, prima piccolo azionista della Zucchi («La seguivo da tempo, mi sembrava sottovalutata per i marchi storici che esprimeva») e poi socio di riferimento della maggiore società italiana di tessile per la casa. I dipendenti sono 1.200 e circa 2mila i punti vendita distribuiti in Italia e nel mondo. La Vincenzo Zucchi, quotata a Milano, ha in corso fino al 12 dicembre un aumento di capitale che «a differenza del precedente non è per ripianare perdite - assicura Buffon - punta a sviluppare le attività e i prodotti nei mercati emergenti».
Non sfugge al portiere-capitano della Nazionale e della Juventus l’importanza del Mondiale di calcio 2014 in Brasile (dove è stata incrementata la presenza, lo stesso avverrà in Cina) e la proiezione che la Nazionale azzurra potrà avere sul Made in Italy. Ma quanto incide la notorietà di un imprenditore nello sviluppo dei ricavi di un gruppo industriale? « Non so, non credo esista una rilevazione di questo tipo che mi riguardi, certo tutta la Nazionale di calcio è ben conosciuta nel mondo». Indipendentemente dai risultati. (P.Zu.)