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 2013  dicembre 04 Mercoledì calendario

DOSSIER DELLA POLIZIA MUNICIPALE/1 – GLI ZINGARI COMANDANO A ROMA LA MAPPA SEGRETA DELLE BARACCHE


Sono tornati. Tra una manovra di bilancio che azzera i fondi destinati agli sgomberi e l’approccio attendista di qualche municipio - è il caso del IV guidato da Paolo Marchionne - che reputa gli allontanamenti «un inutile spreco di soldi, tanto tornano», negli ultimi mesi l’avanzata dei nomadi ha toccato dimensioni allarmanti: centoventisette insediamenti abusivi, dal centro alla periferia, tende e baraccopoli ma anche villaggi organizzati come nel caso di via Salviati sulla Collatina, ai quali vanno sommati i campi autorizzati, Barbuta, Salone, Cesare Lombroso, Camping River, Castel Romano, Gordiani e Candoni. Anche qui, tra discariche abusive roghi tossici e pregiudicati sfuggiti al censimento, la situazione rischia di degenerare. Lo sanno bene i residenti obbligati alla convivenza, già scesi a manifestare e ancora in attesa che il Comune di Roma si decida a fare «outing» sul problema rom chiarendo la linea che intende tenere.
Partendo dagli insediamenti abusivi, tende baracche e micro-campi, i numeri dell’invasione sono contenuti all’interno dell’ultimo report riservato, aggiornato a luglio, tracciato dalla polizia municipale di Roma. Erano un’ottantina, ai tempi dell’insediamento di Alemanno, e oggi superano il centinaio. Un’azione, quella degli sgomberi, sempre rivendicata dal centrodestra: «Chiusi 9 campi fra cui Casilino 900 e Tor de’ Cenci, sgomberati quasi 700 insediamenti abusivi, 4.000 segnalazioni per provvedimenti d’espulsione, fotosegnalati 7.140 nomadi», si chiariva spiegando gli esiti del Piano Nomadi partito con uno stanziamento iniziale di 32,5 milioni di euro (19,5 destinati dal Ministero dell’Interno). Recentemente le associazioni Berenice, Compare e Lunaria, ricostruendo le spese sostenute dall’amministrazione di Roma tra il 2005 e il 2011 per i circa 7mila rom ospitati nei villaggi, hanno diramato queste cifre: 69,8 milioni di euro ripartiti tra gestione dei campi (19,9 milioni), investimenti vari (12,6 milioni), interventi dell’Ama (9,4 milioni) e bonifica delle aree (8,1 milioni), si aggiungono circa altri 9,3 milioni per la scolarizzazione. Ora, nonostante i fondi siano stati assicurati per la gestione ordinaria delle strutture presenti sul territorio, la sproporzione più evidente si registra sul capitolo sgomberi. Si passa dai 925mila euro stanziati a bilancio nel 2012 ai 150mila di quest’anno: meno 83%. Diventano così inconsistenti, davanti ai numeri contenuti nell’ultimo report della municipale che ha appunto contato 127 insediamenti abusivi, le previsioni per il prossimo biennio: 158mila 163 euro nel 2014 e 58mila 308 euro nel 2015. I problemi riguardano anche i campi cosiddetti autorizzati, dove ormai neppure i continui sopralluoghi delle forze dell’ordine sembrano più sufficienti a fronteggiare situazioni di criminalità diffusa. A Castel Romano, per esempio, si sono segnalati ripetuti incendi dolosi e danneggiamenti dei moduli abitativi forniti dal Comune: ci sarebbe una guerra in corso tra i vari capi clan di alcune delle comunità presenti, decise ad ottenere la gestione diretta dei singoli insediamenti e quindi i fondi stanziati dal Comune. Qui il conflitto si accende anche sul controllo dello spaccio di droga. C’è poi il business dei rifiuti, come a via Salone: non si parla di «ruberie» dai cassonetti ma di una vera «attività illecita dei rifiuti gestita in forma di fatto imprenditoriale», scrivono i vigili. Al villaggio Gordiani, del resto, sono state rinvenute dodici bombole contenenti sostanze altamente tossiche di cui non erano più consentiti la produzione e l’utilizzo dal 2005. Infine, anche i nomadi occupano: sottraendo gli alloggi ai legittimi assegnatari si lucra sull’eventuale vendita o locazione, mentre «numerosi - scrive la municipale - sono i soggetti responsabili di attività criminose agli arresti domiciliari». La situazione è esplosiva.
(1- CONTINUA)
Erica Dellapasqua