la Repubblica 25/11/2013, 25 novembre 2013
«Firenze, 23 luglio 1941. È stata una giornata di grande intensità, come quelle che dividono il tempo e fanno ardere i ricordi lentamente accumulati
«Firenze, 23 luglio 1941. È stata una giornata di grande intensità, come quelle che dividono il tempo e fanno ardere i ricordi lentamente accumulati. Tutto un giorno con Ilse, liberi di fermarci dove volevamo, di scendere in ogni ristorante, di sedersi in un caffè o in un giardino. Quello che è impareggiabile in lei è la sua gaiezza, la sua attenzione ai fatti esterni, quella facoltà di vedere tutto con meraviglia e ironia. La sera a San Miniato era dolce e remissiva come mai le ragazze nostre. Ho capito il pregio di queste giornate: durante tutto il giorno è un’amica intelligente e carissima che fa trascorrere il tempo, la sera dà quella che nessuna amica mi potrebbe dare, la dolcezza dei capelli sulle mie braccia e baci lenti e calmi. Siamo tornati molto stanchi e partendo mi sono ricordato che la lasciavo senza un soldo. Terribile rimorso» (dal Diario di Giaime Pintor).