VARIE 3/12/2013, 3 dicembre 2013
APPUNTI PER GAZZETTA - LA NUOVA ISEE
REPUBBLICA.IT
MILANO - Il consiglio dei ministri ha approvato il nuovo Isee, l’indicatore economico con il quale le famiglie si devono confrontare per accedere ai servizi sociali, dalla scuola alla sanità. Il nuovo Isee "serve ad affrontare lo scandalo dei finti poveri" e pone "il tema di un diretto rapporto tra la situazione reale e l’accesso al welfare e ai diritti". Lo ha detto il premier Enrico Letta al termine del Consiglio dei ministri. "Abbiamo visto lo scandalo di chi andava all’università in Ferrari", vicende che "feriscono i tanti che hanno bisogno" dei servizi sociali.
Con il nuovo Indicatore della situazione economica equivalente (la scheda) solo una parte dei dati sarà autocertificata, mentre i dati fiscali più importanti come il reddito complessivo e quelli relativi alle prestazioni ricevute dall’Inps saranno compilati direttamente dalla pubblica amministrazione. La modifica dell’Isee, in vigore dal 1998, era prevista nel decreto Salva Italia, ma si era arenata durante la precedente legislatura. Il primo obiettivo della manovra è ridurre le sperequazioni nelle prestazioni e il secondo è di rafforzare il sistema dei confrolli.
Con l’Isee vigente finora, in cui tutto è auto-dichiarato,
"si è verificata una sistematica sottodichiarazione sia del reddito (anche rispetto al reddito Irpef) sia del patrimonio", ha affermato il ministero del Lavoro nel documento che accompagna il decreto di riforma, sottolineando che l’80% dei nuclei familiari in riferimento al patrimonio mobiliare dichiara di non possedere neanche un conto corrente o un libretto di risparmio, dato non coerente con quelli pubblicati dalla Banca d’Italia. Ora verranno incrociate le diverse Banche Dati fiscali e contributive, ridotte le aree dell’autodichiarazione, saranno integrati dati e prestazioni a livello nazionale e locale. Inoltre, la riforma prevede non solo una definizione più ampia del reddito ed un maggior peso della situazione patrimoniale, ma anche una forte attenzione alle famiglie più numerose e alle diverse condizioni di disabilità.
"Con la riforma - afferma il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini - intendiamo disporre di uno strumento più corretto per valutare le condizioni relative tra famiglie con diverse possibilità economiche, ma anche restringere gli spazi all’evasione, ricordando che ogni presunta furberia toglie un’opportunità a coloro che ne hanno diritto". L’Isee terrà conto di "tutte le forme di reddito, persino quelle fiscalmente esenti", e darà "peso più adeguato alla componente patrimoniale".
Tra le misure prese, in caso di perdita del lavoro o di cassa integrazione, ma comunque di una riduzione del reddito superiore al 25%, sarà possibile aggiornare il proprio Isee. Aumenta, poi, l’importo massimo dei costi dell’affitto che si può portare in detrazione del reddito ai fini del calcolo dell’Isee: l’importo aumenta da 5.165 a 7.000 euro con un incremento di 500 euro per ogni figlio convivente successivo al secondo. Aumentano anche le franchige per ogni figlio successivo al secondo e ci sarà la possibilità di considerare la situazione dell’anziano non autosufficente che ha figli che possono aiutarlo e quella di chi non ha nessuno.
Il consiglio dei ministri ha approvato anche il decreto legge per gli interventi urgenti per la cosiddetta ’Terra dei fuochi’
(03 dicembre 2013)
SCHEDA SULL’ISEE (REP)
COS’E’. L’Isee serve a valutare la situazione economica dei nuclei familiari per regolare l’accesso alle prestazioni (in moneta e servizi) sociali e sociosanitarie erogate dai vari livelli di Governo (dalla mensa scolastica alle tasse universitarie). Serve per fissare tariffe differenziate oppure per la fissazione di soglie oltre le quali non è ammesso l’accesso alle prestazioni. Nel 2012 sono state presentate 6,5 milioni di dichiarazioni sostitutive uniche (dsu) corrispondenti a più di 5,8 milioni di famiglie (il 30% del totale).
LE NOVITA’. La riforma prevede la ridefinizione del reddito disponibile (includerà anche somme fiscalmente esenti come ad esempio le pensioni di invalidità), la valorizzazione maggiore della componente patrimoniale (maggior peso per la casa e minore franchigia per la componente mobiliare) ma tiene anche conto delle caratteristiche dei nuclei familiari con carichi particolarmente gravosi, come l’avere tre o più figli o persone con disabilità a carico. La riforma riduce l’area dell’autodichiarazione consentendo di rafforzare i controlli e ridurre le situazioni di accesso indebito alle prestazioni agevolate.
LA CASA. Con riferimento agli immobili, si considera patrimonio solo il valore della casa che eccede il valore del mutuo ancora in essere, mentre viene riservato un trattamento particolare alla prima casa. La franchigia sul patrimonio mobiliare è ridotta a 6.000 euro, con un aumento di 2.000 euro per ogni componente del
nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro. Questa soglia è incrementata di 1.000 euro per ogni figlio componente il nucleo familiare successivo al secondo.
I FURBETTI DELLE BORSE DI STUDIO
ROMA -I "furbetti delle borse di studio" sono in mezza Italia. Oltre al caso clamoroso di Roma, dove il 62% degli studenti controllati nei tre atenei capitolini - Roma Tre, Tor Vergata e La Sapienza - ha dichiarato un reddito più basso, sono numerose le segnalazioni effettuate dalle università italiane, seppur in maniera meno eclatante.
Gli studenti che dichiarano meno del dovuto lo fanno per ottenere borse di studio, alloggi o anche solo per avere agevolazioni per trasporti pubblici o mense in diverse università. Un danno non solo per gli atenei, che elargiscono servizi gratuiti a chi non ne avrebbe diritto, ma soprattutto per gli studenti che avrebbero davvero diritto a tali agevolazioni e che invece finiscono per essere esclusi. Secondo la legge, chi ha dichiarato il falso rischia una denuncia per falsa autocertificazione e truffa.
Le università stanno correndo ai ripari e hanno stretto accordi con la Guardia di finanza, con l’Inps (è il caso di Roma) o con l’Agenzia delle entrate per incrociare le informazioni delle banche dati del Fisco con quella anagrafica e confrontare la situazione patrimoniale degli studenti. Un ulteriore strumento di contrasto contro le false autocertificazioni è stata l’introduzione, qualche anno fa, della certificazione del reddito con l’Iseeu, l’indicatore della situazione economica pensato specificatamente per l’università. Un calcolo rilasciato da organismi riconosciuti come i Caf. In alcuni casi è servito, in altri meno. Ecco una sintetica mappa del fenomeno che va da nord a sud senza eccezioni.
Palermo. L’università di Palermo ha firmato un protocollo con la Guardia di finanza per arginare l’evasione tra gli studenti, ma i controlli, effettuati a campione, hanno scovato gli ultimi casi nel 2008. L’Ateneo tre anni fa ha aperto un Ufficio controlli riservato agli studenti che si dichiarano lavoratori autonomi, che sono circa il 10% del totale. Le verifiche sono a tappeto e il lavoro di questa task force contro l’evasione ha permesso di recuperare 400mila euro solo nel 2012.
Torino. A Torino il controllo delle autocertificazioni avviene nel 100% dei casi, almeno così dicono dall’Azienda regionale del diritto allo studio. Sui 12 mila domande per le borse di studio sono stati recuperati 700mila euro dovuti alla compilazione ’errata’ dei moduli.
Genova. A Genova sono 290 le borse di studio revocate nel 2012: l’accertamento ha consentito di recuperare 300mila euro, la cifra necessaria per finanziare le agevolazioni per le matricole del 2013. I controlli nell’Ateneo vengono effettuati in collaborazione con l’Agenzia dell’entrate.
Padova. Nel 2012 un’inchiesta della Guardia di finanza di Padova aveva scoperto che su circa 400 controlli, uno su quattro risultava irregolare. Sui circa cento ’infedeli’, diciotto avevano addiritttura effettuato trasferimenti di capitali all’estero (per un totale di oltre 700mila euro), nonostante avessero dichiarato un reddito delle fasce più basse.
Emilia Romagna. In Emilia Romagna, l’Azienda regionale per il diritto allo studio ha trovato irregolarità nelle autocertificazioni di uno studente su cinque. Non casi eclatanti, ma omissioni nell’ordine di diecimila euro. Nel 2013 sono state ritirate 180 borse di studio (circa l’1% del totale delle domande) negli atenei di Bologna, Parma, Modena-Reggio Emilia e Ferrara.
Toscana. Nelle università toscane - Firenze, Pisa e Siena - sono state registrate più di 400 dichiarazioni irregolari su un campione di oltre 5400 controlli. E la stima è che il 7% degli studenti toscani "bluffa" sul certificato Isee per ottenere i contributi.
Bari. Un’isola felice sembra essere Bari, dove non si segnalano casi sospetti. Anche qui l’università ha stretto un accordo con la Guardia di finanza, ma, a causa del taglio ai finanziamenti pubblici, possono essere effettuati solo controlli a campione. Ciò significa che potrebbero esserci degli evasori, ma, allo stato attuale, non sono stati individuati.
L’aumento dei controlli ha senz’altro disincentivato le false dichiarazioni sul patrimonio. L’estensione del malcostume rimane comunque una costante in tutta la penisola, anche se il caso di Roma, che ha destato grande scalpore per le sue dimensioni, sembra essere un fatto isolato.
CORRIERE.IT
Il Consiglio dei ministri ha «completato e firmato il percorso per il nuovo Isee». Ha annunciato così il premier Enrico Letta il nuovo indicatore della situazione economica equivalente. Uno strumento che misura il reddito ma anche la ricchezza complessiva delle famiglie. Usato per esempio dagli atenei per inquadrare la fascia di reddito e stabilire la tassazione universitaria degli studenti. «Si tratta di una notizia importante e per il cambiamento che interviene in modo significativo in favore delle famiglie e dei disabili» ha detto Enrico Letta.
FALSI POVERI - Il nuovo indicatore sul reddito, ha aggiunto il premier «consentirà l’accesso ai servizi alle persone che effettivamente hanno bisogno dove c’è una situazione certificata che corrisponde ad una situazione reale». Secondo Letta «bisogna evitare lo scandalo dei finti poveri e pone il tema di un rapporto diretto tra situazione reale delle famiglie e delle persone e l’accesso ai diritti. Riporta un concetto di verità tra le persone e i servizi sociali corrispondenti. Le risorse vadano alle persone che hanno bisogno», ha concluso Letta citando i fatti di cronaca di pochi giorni fa che ha mostrato che «chi aveva le esenzioni all’Università andava in facoltà con la Ferrari».
LAVORO - La riforma dell’Isee «è un passo fondamentale per una maggiore equità» ha commentato il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini secondo cui si ridurrà «l’area dell’autodichiarazione e ci saranno ulteriori controlli per evitare l’abuso di uno strumento così importante. L’Isee considererà tutte le forme di reddito, anche quelle fiscalmente esenti, dando un peso più adeguato alla componente patrimoniale» ha aggiunto.
LA RIFORMA - La riforma dell’indicatore, oltre ai controlli per contrastare gli abusi, prevede che in caso di perdita del lavoro o di cassa integrazione (o di una riduzione del reddito superiore al 25%) sarà possibile aggiornare il proprio Isee. Ma non solo: ci sarà il controllo incrociato dei dati, ci saranno meno autocertificazioni e più controlli con una definizione «più ampia del reddito e un maggior peso della situazione patrimoniale». « In vigore dal 1998, l’Isee iniziava a mostrare i segni del tempo — ha scritto in un comunicato il ministero del Lavoro — per questo il Governo si è fortemente impegnato in questi mesi per una sua profonda rivisitazione, realizzata recependo anche le indicazioni arrivate sia dal parlamento sia dalle parti sociali. Peraltro, la riforma dell’Isee era stata indicata dal documento dei cosiddetti “saggi del Quirinale” come uno degli obiettivi prioritari del futuro Governo».
SCHEDA SULL’ISE/ISEE
tratto da
http://www.informafamiglie.it/emiliaromagna/documenti-e-pratiche/certificazione-ise-isee/certificazione-ise-isee/user_view
Certificazione ISE / ISEE
L’ISEE, istituito dal Decreto Legislativo n. 109 del 1998 e modificato dal Decreto Legislativo n. 130 del 2000, è l’indicatore della situazione economica della famiglia e occorre per richiedere prestazioni sociali agevolate, servizi sociali e/o assistenziali e di pubblica utilità legate al reddito familiare. Le principali prestazioni agevolate per cui è richiesta l’attestazione ISEE sono:
Assegno per il nucleo familiare con tre figli minori
Assegno di maternità
Asili nido e altri servizi educativi per l’infanzia
Mense scolastiche
Prestazioni scolastiche (libri scolastici, borse di studio, ecc.)
Agevolazioni per tasse universitarie
Prestazioni del diritto allo studio universitario Servizi socio sanitari domiciliari
Servizi socio sanitari diurni, residenziali, ecc.
Agevolazioni per servizi di pubblica utilità (telefono, luce, gas)
Altre prestazioni economiche assistenziali
I parametri su cui si basa il calcolo dell’ISEE sono: la composizione del nucleo familiare, il reddito da lavoro, il patrimonio mobiliare e immobiliare di ogni componente il nucleo familiare.
Il nucleo familiare di riferimento ai fini del calcolo dell’ISEE, in linea generale è la famiglia anagrafica (istituto previsto dalla legge), da tenere distinto dal nucleo familiare, che invece non trova nessuna definizione nel codice civile.
Per famiglia anagrafica, così come previsto dall’art. 4 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 223 del 1989, si intende " l’insieme di persone coabitanti ed aventi dimora abituale, e quindi la residenza, nello stesso comune, che possono essere legati da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o vincoli affettivi".
Il concetto di famiglia anagrafica quindi può non coincidere con quello di nucleo familiare che solitamente si utilizza per fini fiscali.
Nella compilazione del modello ISEE è necessario dichiarare la composizione del nucleo familiare del richiedente che coincide con la composizione della sua famiglia anagrafica (stato di famiglia) salvo nel caso che il dichiarante sia coniugato ma non conviva con l’altro coniuge. In questo caso, nonostante la residenza diversa, i due coniugi devono sempre dichiararsi parte di uno stesso nucleo familiare. Altro caso, ai fini della dichiarazione ISEE, per cui non si tiene conto della famiglia anagrafica è quello in cui i vi siano familiari a carico non conviventi che devono essere dichiarati nel nucleo familiare.
Per ottenere il calcolo dell’ISEE è necessario rendere una Dichiarazione Sostitutiva Unica nella quale ci si assume la responsabilità, anche penale di quanto si dichiara. Sulla base dei dati contenuti nella dichiarazione, combinando i redditi, i patrimoni e le caratteristiche del nucleo familiare, vengono calcolati due indicatori utilizzabili alternativamente a seconda delle prestazioni agevolate richieste: l’indicatore della situazione economica (ISE) e l’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), che permettono di valutare in maniera sintetica le condizioni economiche delle famiglie. L’ISE riguarda la situazione economica familiare nel suo complesso, mentre l’ISEE riconduce la situazione familiare ad un valore per i singoli componenti, in maniera che si possano confrontare nuclei familiari diversi per numerosità ed altre caratteristiche.
Sarà compito dell’amministrazione controllare successivamente il contenuto della dichiarazione.
La dichiarazione sostitutiva unica si presenta all’Ente che fornisce la prestazione sociale agevolata o in alternativa al Comune, alla sede INPS competente per territorio o ad un Centro di Assistenza Fiscale, che provvederanno al calcolo e rilasceranno l’attestazione al cittadino che ne fa richiesta. La dichiarazione sostitutiva è detta UNICA, perché si compila una sola volta l’anno e vale per tutti i componenti il nucleo familiare. Il valore ISEE della famiglia viene automaticamente inserito in una banca dati dell’INPS dall’ente che lo calcola, dove resta a disposizione degli altri enti, qualora si renda necessario l’utilizzo per altre prestazioni.
Il rilascio dell’attestazione è gratuito e viene effettuato dai CAAF che hanno stipulato con l’INPS un’apposita convenzione. Oltre ai CAAF, la legge n. 183/10, ha introdotto la possibilità di presentare la DSU all’INPS in via telematica. Il cittadino per avvalersi di tale opportunità può, collegandosi al sito Internet dell’INPS, utilizzare il portale ISEE richiamabile dai “Servizi On-Line”, tramite il link “Al Servizio del Cittadino” o dal menu “Per tipologia di utente”, dal link “Cittadino”. Il servizio è accessibile ai cittadini possessori di utenza specifica (PIN). Le informazioni per ottenere il PIN sono consultabili sul portale www.inps.it al link “Richiesta PIN”.
Per l’attestazione ISE / ISEE si dovrà dichiarare quanto segue:
reddito complessivo IRPEF di tutti i componenti il nucleo familiare, quale risulta dall’ultima dichiarazione dei redditi presentata (Mod. UNICO, Mod. 730) o, in mancanza di obbligo della presentazione della dichiarazione dei redditi, dall’ultima certificazione rilasciata dai datori di lavoro o enti pensionistici (Mod. CUD);
patrimonio mobiliare del nucleo familiare alla data del 31 dicembre dell’anno precedente, (es.: conti correnti e libretti bancari e/o postati, BOT, CCT, AZIONI, obbligazioni, ecc:);
patrimonio immobiliare del nucleo familiare alla data del 31 dicembre dell’anno precedente, (si fa riferimento al valore catastale, calcolato ai fini I.C.I.);
data e numero di registrazione dell’eventuale contratto di locazione;
importo del canone di locazione relativo all’anno in corso;
eventuali invalidità se superiore al 66%, e/o handicap (L. 104/92 art. 3, comma 3°);
codice fiscale e dati anagrafici di tutti i componenti il nucleo familiare;
composizione del nucleo familiare.
Data ultimo aggiornamento:
10/10/2013
Azioni sul documento
ANCORA SUL REDDITO ISEE
tratto da
http://tv.befan.it/ballaro-il-reddito-isee-da-strumento-di-agevolazione-fiscale-a-nuovo-redditometro/
A Milano per avere lo sconto in piscina viene richiesto il modulo ISEE e si ottiene un meno 16%. Ma che cos’è questo modulo ISEE? Si tratta dell’indicatore della situazione economica di una famiglia, una sorta di riccometro che si ottiene al CAF e che permette di avere – in caso di indice basso – accesso a moltissime agevolazioni che possono andare dalla mensa scolastica a borse di studio alla social card.
Il reddito ISEE serve anche per sapere quanto si pagherà il ticket sanitario o la rata dell’iscrizione universitaria. La famiglia della Signora Vannina simula al CAF il calcolo del reddito ISEE per esemplificare il meccanismo. Si tratta di una famiglia composta da quattro persone di cui i due genitori sono dipendenti pubblici mentre i due figli sono studenti senza reddito e a carico dei genitori.
Per calcolare l’ISEE va dichiarato veramente tutto, quindi non solo il reddito annuale ma anche quanto si ha da parte in banca. E qui sorgono i primi problemi.
Il calcolo è abbastanza complicato e prevede numerosissime voci. Qualche esempio? Per la casa, per citare una voce, è presa in considerazione la rivalutazione della rendita catastale ma se per caso è l’abitazione principale si sottrae una franchigia di 51 mila euro. I risparmi contano solo se superiori a 15 mila euro. Tutte le voci vengono poi sommate e divise per il coefficiente familiare e si ottiene, finalmente, il reddito ISEE. Con questo parametro la famiglia della Signora Vannina potrà avere le sue agevolazioni fiscali per sanità ed università.
Il reddito ISEE è comunque un’autocertificazione perchè il CAF non è tenuto a verificare le informazioni che il contribuente fornisce. Ma l’autocertificazione apre – inevitabilmente – la strada alla falsificazione. Gli italiani sembrano essere il popolo che, più di tutti, soffre di improvvisi vuoti di memoria quando si tratta di fare dichiarazioni dei redditi. E l’istituto ACER per le case popolari di Bologna ce ne dà conferma. E’ sicuramente possibile la comparazione fra le autocertificazioni ISEE e le dichiarazioni dei redditi all’Agenzia delle Entrate ma se un soggetto è un evasore fiscale non ci sarà verso di scoprirlo.
E per il futuro? Il reddito ISEE cambierà ancora perchè avrà più peso la casa che sarà soggetta ad una ulteriore revisione catastale.