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 2013  dicembre 03 Martedì calendario

TWEET E COMMENTI, IL V-DAY INCIAMPA SUL WEB


«Oltre», esattamente come lo slogan del V-Day. La manifestazione di Genova assume i tratti dello spartiacque anche nell’analisi dell’elettorato pentastellato, della sua evoluzione in questi ultimi anni. E lo fa a partire da quello che sembra un paradosso: il Movimento nato nella Rete, che si fonda (anche) sulla potenza rivoluzionaria del web ha ricevuto per l’evento di Genova una accoglienza tiepida dal popolo di Internet. A parlare sono i numeri: domenica alle 18 su Twitter l’hashtag, la parola chiave che caratterizzava la kermesse, era solo al quarto posto in classifica tra i primi dieci argomenti più ricercati in Italia: un passo indietro rispetto ad altre battaglie di Beppe Grillo lanciate sui social network e capaci di catalizzare l’attenzione degli utenti per ore. Un passo indietro che era già intuibile nei giorni scorsi per gli utenti del blog. I post sul V-Day pubblicati dal sito del leader Cinque Stelle nella settimana antecedente l’evento hanno avuto un impatto tra appassionati, visitatori e curiosi decisamente più contenuto rispetto al passato: i commenti ai post del leader sono stati relativamente pochi, qualche centinaio, nei casi migliori hanno sfiorato il migliaio a fronte degli oltre tremila per il primo V-Day nel 2007 a Bologna. Un crollo numerico netto. Bisogna, però, tenere presente anche il fatto che rispetto a sei anni fa la manifestazione ha perso il fascino della novità in seno ai navigatori del web e che, oltretutto, Grillo — sempre rispetto ad allora — ha sensibilmente aumentato la quantità di interventi pubblicati ogni mese (da una quarantina nei primi anni del blog si è passati ad oltre un centinaio, ndr), fornendo agli utenti una molteplice scelta di temi da commentare. Questi dati nascondono anche quello che è un fenomeno che si sta attuando piano piano progressivamente: i Cinque Stelle stanno cambiando aspetto, il loro elettorato, la loro base si sta trasformando. Il web, certo, è ancora importante, ma non c’è più solo quello. Il porta a porta adottato a Genova, il passaparola tra gli attivisti ne sono indizi. Così come una svolta è la televisione: lo speciale di TgLa7 in diretta da Genova è stato seguito da oltre 500 mila persone, con uno share di quasi il 3%. Un segno importante nel nuovo macrocosmo dei Cinque Stelle. La Rete però continua a essere il punto di riferimento, l’orizzonte a cui guardare per militanti e parlamentari. Secondo indiscrezioni, infatti, oltre alle proposte di legge da presentare e dibattere, i sostenitori del Movimento potrebbero essere chiamati a un’altra scelta importante: prende corpo l’idea di un referendum da lanciare sul blog per scegliere a quale eurogruppo il Movimento dovrà aderire una volta sbarcato a Bruxelles.
Emanuele Buzzi