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 2013  dicembre 03 Martedì calendario

DOVE OSANO GLI ATLETI DELLA MEMORIA


[due pezzi]

Per arrivare al Centro Congressi di Croydon, nella periferia meridionale di Londra, dove si tiene il 22° Campionato mondiale della Memoria, si deve navigare attraverso le bancarelle di frutta e verdura del mercatino di Surrey Street, con i chioschi fumiganti che offrono cibo cinese, thai e mediorientale.
Bisogna proprio ricordarsi di essere a Londra (non lontano dalla casa dei Kercher, i genitori di Meredith) perché sembra invece di essere sul set di Matrix IV: volti orientali, carnagioni scure, delegati danesi che parlottano nella loro lingua spigolosa, biondi tedeschi con il badge nero-rosso-giallo, qualche sparuto inglese dalle gote rosse.
Nel salone al secondo piano dove si svolge la sfida tra un centinaio di partecipanti da una trentina di paesi, tutti intruppati in banchi scolastici, c’è un silenzio da chiesa. E’ in corso un test mnemonico, l’unica voce che si sente è il conduttore che scandisce i numeri alla rovescia.
Le prove a cui sono sottoposti gli atleti della memoria sono incredibili per la massa dei distratti, nel rassicurante recinto della normalità: memorizzare la sequenza di dieci mazzi di carte in meno di un’ora, ricordare un numero di mille cifre in meno di un’ora, fissare nella memoria un mazzo di carte in meno di due minuti.
Dietro tutto questo c’è un uomo che alla capacità di consultare il passato come se fosse un catalogo davanti agli occhi ha dedicato la vita: Tony Buzan. Settantuno anni, occhi chiari scintillanti, elegante in una giacca carta da zucchero, nessuno ha fatto più di lui per rivitalizzare l’antica arte del rammemorare. «Perché - fa mentre pone un sigillo rosso sulla copia di una sua biografia - i romani avevano già inventato tutto. I retori insegnavano come fare a ricordare gli argomenti da usare in un discorso».
Se qui chiedete a chiunque se con la memoria da Pico della Mirandola si nasce, tutti risponderanno di no, che il metodo e la disciplina sono fondamentali. «No pain, no gain», senza sforzo non c’è risultato. La cartografia mentale che Buzan ha messo a punto per arrivare ai suoi straordinari risultati mnemonici discende direttamente dal «metodo della stanza romana», che nasce con il De Oratore di Cicerone. Cicerone riporta infatti la leggenda di Simonide, l’unico scampato al crollo di un salone per banchetti. Riuscì a identificare le vittime, sfigurate e irriconoscibili, ricordando il posto che occupavano a tavola.
Buzan ha inventato la tecnica delle mappe logico simboliche che ci aiuta ad andare a recuperare le informazioni, dando un nome e un colore emotivo ai ricordi che erano rimasti sfigurati. «E’ importante capire - spiega - che la tecnica del ricordo non è lineare ma passa attraverso immagini legate a determinate sensazioni».
Sebbene il paragone non sia ufficialmente autorizzato, le mappe mentali hanno qualcosa in comune con i mandala del Buddhismo tibetano, anch’esse cartografie, destinate a guidare la meditazione.
Consulente dei ministeri dell’Istruzione di molti governi, dalla Malesia al Sud Africa, Buzan ha convinto mezzo mondo che noi usiamo soltanto l’1 per cento delle potenzialità del nostro cervello. «La buona notizia - ama ripetere - è che l’altro 99 è a nostra disposizione».
Boris Nikolai Konrad, neuroscienziato tedesco di 29 anni che partecipa alla competizione fa questo esempio iper-semplificato. Reduce da un test in cui ha riconosciuto 109 volti assegnando loro il nome corretto in 15 minuti, ha spiegato: «Trasformo il nome in un’immagine e poi la associo al volto corrispondente. Così per Tom penso a Tom&Jerry oppure penso a Tom che si mangia un pomodoro». Tecnica e disciplina dunque, come conferma il «quasi sedicenne» Ni Ziqiang, arrivato scortato dalla madre da Nantong, in Cina, ieri sera 13° nella classifica generale: «A casa mi esercito ogni giorno, devo lavorare sodo per essere competitivo».
A vincere il campionato è stato lo» svedese Jonas von Essen, 22 anni. Ha cominciato ad allenarsi solo un anno fa, ha stupito tutti con la velocità dei suoi progressi.

TONY BUZAN – IL CERVELLONE CHE HA INSEGNATO A DISEGNARE LE MAPPE MENTALI–

Il Campionato mondiale della Memoria è stato fondato da Tony Buzan (nella foto, oggi 71enne) assieme a Raymond Keene. Da più di 30 anni Buzan è impegnato nella ricerca e nella divulgazione di strumenti e tecniche per l’apprendimento e lo sviluppo dell’intelligenza e, in particolare, della memoria. I suoi libri sono stati tradotti in più di 30 lingue e hanno avuto un successo straordinario in tutto il mondo. Quest’ultimo si deve soprattutto alla sua teoria sulle «Mappe Mentali», strumento pratico che permette di dare forma e ordine a pensieri, progetti e appunti. Oggi il suo bestseller è stato aggiornato e affronta le interconnessioni tra il cervello e i computer. Un altro dei «cavalli di battaglia» di Buzan è l’insieme di tecniche sulla Lettura Veloce per comprendere, organizzare e memorizzare rapidamente.