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 2013  dicembre 03 Martedì calendario

VOTEREMO A MARZO E GRAZIE A RENZI RESTERÀ IL PORCELLUM


[Roberto Calderoli]

«Come si dice porcello a Firenze?»,
Prego, senatore Calderoli?
«Si dice porcata, ed è molto peggio della mia».
Lei dell’attuale legge elettorale è padre, ma anche carnefice: ha presentato una proposta per reintrodurre il Mattarellum. E adesso accusa Renzi di voler andare al voto con il Porcellum?
«È così. Le elezioni ci saranno tra febbraio e marzo, con questa legge elettorale. Piaccia o meno a Napolitano e a Letta».
Come fa a dirlo?
«Quello che è successo è chiarissimo. Il rinvio di ieri sera in commissione Affari costituzionali del Senato - e per di più alla vigilia della seduta della Consulta - è solo l’ultimo capitolo di una lunga storia cominciata lo scorso luglio ».
Si spieghi.
«Allora Camera e Senato decisero che in caso di elezioni anticipate non avremmo più utilizzato il Porcellum. Io chiesi che la discussione cominciasse subito da Palazzo Madama, dove c’è una situazione di maggiore equilibrio. Con grande incazzatura del Pd, che accusò i suoi senatori di tradimento, a partire dalla presidente Finocchiaro, persona concreta, equilibrata e capace. Poi abbiamo lavorato tutti insieme, mettendoci d’accordo sul cosiddetto “Pillolato”. Sembrava fatta».
Lei parla dell’“Ispanico” un sistema proporzionale corretto che, secondo Renzi, ci avrebbe condannato di nuovo alle larghe intese.
«Infatti il Pd, attraverso i suoi parlamentari renziani, con un ordine del giorno in commissione ha proposto il doppio turno. Sapendo benissimo che quel sistema non ha i numeri. L’hanno fatto apposta perché venisse bocciato. Per sostenere - come si sta facendo oggi - che la discussione deve tornare alla Camera».
E lei allora ha presentato l’ordine del giorno pro Mattarellum.
«Volevo smontare il giochino e infatti loro sono andati in tilt. Perché sette dei nove progetti di riforma depositati chiedono il Mattarellum. E tre di questi portano la firma di colleghi del Pd: la Finocchiaro, il bersaniano Esposito e la renziana De Giorgi».
Quindi?
«Hanno dovuto cambiare strategia. Tirandola per le lunghe, per aspettare l’incoronazione di Renzi alle primarie dell’8 dicembre. Il nuovo segretario dirà che ci vuole il doppio turno e a quel punto diventerà legittimo chiedere che il provvedimento passi prima alla Camera. Ma io so che cosa succederà. Quelli del Nuovo centrodestra diranno no. E prenderemo atto che non ci sarà più la maggioranza. E succederà la stessa cosa anche con il voto segreto. Accadrà quel che è accaduto con Prodi: rispunteranno 101 franchi tiratori, che bocceranno la proposta. In entrambi i casi, si tornerà a votare in primavera. Con il Porcellum, e con grande gioia del Granduca di Toscana. Assecondando il rinvio, gli alfaniani stanno scaldando il bitume con cui verranno asfaltati da Renzi».