Anna Guaita, Macro, il Messaggero 3/12/2013, 3 dicembre 2013
ADDIO POSTINO, ORA C’È IL DRONE
TECNOLOGIA
NEW YORK
L’amministratore delegato di Amazon ama fare annunci a sorpresa. Lo scorso agosto Jeff Bezos lasciò il mondo sbigottito quando rivelò che aveva comprato lo storico e autorevole quotidiano "Washington Post" per soli 250 milioni di dollari. Ad ottobre ha rilanciato annunciando che la sua società privata di esplorazione spaziale "Blue Origin" potrà offrire entro l’anno prossimo viaggi suborbitali che garantiranno l’emozione di trovarsi in assenza di gravità per vari minuti. Domenica scorsa, Jeff Bezos ha però superato se stesso, e ha annunciato che la sua azienda di e-commerce, Amazon, si affiderà presto ai droni per la consegna veloce dei suoi prodotti. Sì, i droni, proprio i velivoli che sono stati usati finora dal Pentagono per missioni di spionaggio nelle più ostili regioni del Medio Oriente, e che hanno sganciato bombe su sospetti terroristi (qualche volta anche sbagliando il bersaglio e colpendo innocenti civili). I velivoli di Bezos saranno utilizzati per portare a domicilio entro mezz’ora prodotti che non superino i cinque pounds di peso (2 chili e 260 grammi) entro un raggio di 16 chilometri.
Il Ceo di Amazon ne ha parlato durante il popolare programma giornalistico televisivo della Cbs, 60 Minutes. Siccome era stato ampiamente anticipato che Bezos avrebbe dato un annuncio "esplosivo", si erano scatenate le scommesse. Quella che dominava era la convinzione che Bezos avrebbe annunciato l’acquisto della stessa Cbs. Invece, ha presentato un breve video in cui ha illustrato come funzioneranno le consegne di domani: «Non è fantascienza» ha assicurato. Certo, nel video tutto fila liscio: l’ordine arriva al magazzino di smistamento, il prodotto viene messo subito dentro una scatola di plastica gialla, e afferrato dal drone che si leva in volo e corre veloce verso la sua destinazione. Tuttavia non si può fare a meno di notare che se il drone, o meglio l’octocopter come lo ha chiamato Bezos, consegna l’oggetto in modo effettivamente veloce ed efficiente, lo deposita però sul prato di una casa che sorge nel mezzo di un’aperta campagna. Come se la caverebbe fra i grattacieli di Manhattan o Chicago? Esperti di volo fanno notare che basterebbe un errore (un pacco caduto sulla testa di qualcuno?) per far scatenare cause per danni e l’intero progetto andrebbe all’aria.
IL PROGETTO
Bezos ha assicurato che il progetto dovrebbe essere apprezzato dagli ambientalisti perché gli octocopter vanno a elettricità e porteranno a una forte diminuzione del traffico degli autocarri, e ha aggiunto che il tutto dovrebbe diventare operativo entro cinque anni. Ci vogliono ancora "correzioni e aggiustamenti" e soprattutto il permesso della Federal Aviation Administration, l’ente federale dei trasporti aerei. Che non si farà attendere: lo stesso Congresso ha già chiesto alla FAA di "integrare i droni" nei cieli americani. I velivoli si stanno infatti rivelando preziosi per il controllo anti-incendio nei parchi nazionali, e potrebbero essere usati per la consegna di medicinali e posta in zone isolate. La polizia di vari Stati e città sarebbe anche felice di utilizzarli per il controllo del traffico.
IL SERVIZIO
Amazon, che ha sede a Seattle, nello Stato di Washington, è la più grande società di commercio on-line del mondo. Il progetto di Bezos sarebbe di usare i droni per i suoi clienti pregiati, quelli cioé che pagano un abbonamento di 79 dollari all’anno per avere un servizio "prime", cioé una pronta consegna. Negli Usa è dimostrato che i clienti "prime" sono anche quelli che spendono e comprano di più, e che apprezzano la velocità. Per farli più contenti, la società ha anche trovato un accordo con il servizio postale Usa per garantire la consegna anche di domenica. Quest’anno l’azienda ha aumentato i magazzini, passando da 89 a 96, ha assunto altri 5 mila dipendenti stabili e 70 mila stagionali per la stagione natalizia. Non c’è da stupirsi dunque se Amazon è visto come il fumo negli occhi dai piccoli commercianti, sempre meno capaci di reggere la scatenata competizione di questo gigante.
Anna Guaita