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 2013  dicembre 03 Martedì calendario

PICASSO È IL PIÙ RUBATO AL MONDO


È Pablo Picasso l’artista più rubato al mondo. Nel senso che le sue opere sono quelle che in misura maggiore sono state sottratte ai proprietari. Picasso si trova in prima posizione nella classifica stilata dall’Art Loss Register, un organismo internazionale che si occupa di quadri, statue, vasi e via dicendo che sono stati rubati o perduti. Le opere scomparse del grande maestro spagnolo sono 1.268.
Alle sue spalle tutti gli altri sono enormemente distanziati. In seconda posizione si trova il poco conosciuto artista americano Nick Lawrence con 557 opere: i suoi quadri, però, sparirono nel giro di poco tempo dopo che furono spostati in un magazzino poco sicuro, contro la sua volontà, in seguito alla violazione dei codici antincendio. Dietro di lui, a quota 553, si trova Marc Chagall, quindi Salvador Dalì. Al settimo posto Andy Warhol con 485 opere, e poi Renoir.
Un aspetto interessante è che poco più della metà delle opere rubate era collocata in abitazioni private. Soltanto l’11% era in un museo. E questo la dice lunga sulla facilità di appropriarsi di tesori che, il più delle volte, non sono adeguatamente protetti. Gli esperti di sicurezza spiegano che, in questi casi, spesso i primi a essere sospettati sono i parenti dei proprietari.
Ma il problema, al di là dei rapporti all’interno della famiglia, è che si tende a sottovalutare il problema. Che si tratti di un singolo pezzo o di un’intera collezione, servono meccanismi efficienti di protezione, che vadano al di là degli strumenti di base ormai inutili. Anche perché, ricorda Bonnie Magness-Gardiner, dirigente del Programma di furti d’arte dell’Fbi, chi si impossessa di opere di valore, quasi sempre riesca a farla franca: soltanto il 5% degli oggetti rubati viene ritrovato.
Gli addetti ai lavori forniscono una serie di consigli per mettere al sicuro quanto si trova nella propria casa. Il primo passo è proteggere lo stesso edificio. Un sistema ben congegnato dev’essere in grado di registrare il passaggio di persone sconosciute in tutti i punti di entrata e uscita. Le porte devono essere rinforzate con sistemi efficaci. Nel caso in cui il ladro riuscisse a mettere fuori uso l’allarme, i rilevatori di movimento sarebbero il passo ulteriore di difesa. Essi andrebbero applicati alle opere d’arte, insieme a un sistema di videosorveglianza interna ed esterna all’edificio.
Poi c’è un capitolo al quale poche persone dedicano tempo e attenzione: che cosa fare nel caso di scomparsa di quadri, sculture o altro. Gli oggetti, secondo gli esperti, hanno più probabilità di essere recuperati se vengono inseriti nell’Art Loss Register. Questo perché molti intermediari consultano l’archivio per controllare se un oggetto, che vogliono vendere o acquistare all’asta, sia compreso fra quelli rubati. Il servizio è a pagamento.
Nel caso in cui l’opera d’arte venga ritrovata, è necessario dimostrare di esserne il proprietario. Alcune società di sicurezza vendono quella che viene definita la fibra di Dna: essa contiene informazioni in formato elettronico sull’oggetto, come il nome del suo proprietario e la storia dei passaggi di proprietà. Le fibre sono difficili da scoprire, essendo nascoste nella parte posteriore della tela. Anche scattare qualche fotografia può essere utile, mettendo in rilievo eventuali particolari inconfondibili: dal numero di copia di un dipinto di Andy Warhol, all’angolo scheggiato di un vaso.