Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  dicembre 02 Lunedì calendario

IL FUMETTO ORA LO CREI DA SOLO


L’avatar dell’avatar, nell’avatar. Bitstrips è l’applicazione gratuita, per iOS e Android, che consente di creare fumetti a propria immagine e somiglianza e condividerli su Facebook. È per questo che la sezione NewsFeed del social network è invasa da piccole immagini in stile cartoon che ritraggono i propri contatti nelle situazioni più disparate. L’idea non è nuova, ma come spesso succede con le app, la diffusione e il successo arrivano con il tempo. Si parte dalla creazione della propria immagine a fumetti, agendo sulla fisionomia nei minimi dettagli - un po’ scarsa la sezione “Hair Style”, ma si può fare - e si prosegue con la scelta delle situazioni in cui rappresentare il proprio avatar.
Il gioco sta nel coinvolgere altri “amici” nella stessa striscia di fumetto: è tutto personalizzabile in base a situazioni e stati d’animo (la scelta è ampia). Ogni immagine può contenere una didascalia di contesto e dialoghi tra i personaggi.
Attivissima anche la pagina Facebook dedicata all’app, che aggiorna gli utenti sulle varie modalità d’uso (per esempio, ci sono degli sfondi in cui ambientare il proprio fumetto, ispirati alle festività delle varie religioni).
Puro svago? Modo per raccontarsi diversamente o interrompere la noia delle solite interazioni? La verità è che i racconti per fumetti generati da Bitstrips spesso risultano divertenti per i soli protagonisti coinvolti, e pochi altri. Qualcuno ha risposto con un tweet tagliente riportato da Wc-  po.com  :“È solo un modo semplice per odiare le stesse persone, ma sotto forma di cartoon”.