Gianandrea Gaiani, Libero 1/12/2013, 1 dicembre 2013
L’ALLARME DELLE FORZE ARMATE: «I NOSTRI SOLDATI SONO TROPPO VECCHI»
Se non saranno i tagli al bilancio della Difesa a dare il colpo di grazia alle capacità delle forze armate italiane, provvederà entro pochi anni il progressivo innalzamento dell’età media del personale in servizio. A lanciare l’allarme hanno provveduto negli ultimi giorni i vertici delle forze armate, ascoltati dalle commissioni difesa di Camera e Senato.
L’età media del personale militare «è oggi attestata su 39 anni, ma è destinata a salire a 42 anni nel 2020 per poi impennarsi fino ai 46 anni nel 2024 a meno di interventi specifici» ha rimarcato l’ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, capo di stato maggiore della Difesa.«L’elevata età media del personale militare italiano rispetto a quello di molti Paesi europei - ha aggiunto -discende anche dalle scelte politiche operate in passato, che hanno privilegiato il personale in servizio permanente a tempo indeterminato rispetto ai volontari in ferma e quindi a tempo determinato».
In pratica, nei dieci anni trascorsi da quando sono cominciati gli arruolamenti su vasta scala di volontari professionisti ed è stata sospesa la leva (nel gennaio 2005), sono stati arruolati troppi militari a tempo indeterminato e pochi a tempo determinato. Il risultato è che già oggi abbiamo reparti di fanteria composti da soldati e caporali ultra 35enni, che hanno già effettuato una decina di missioni all’estero e che resteranno in servizio fino alla pensione prevista a 60 anni per tutti - tranne colonnelli e generali che possono restare in servizio fino a 61/65 anni. Per capirci: in Italia l’87% dei 180 mila militari di Esercito, Marina e Aeronautica è in servizio permanente, cioè vestirà l’uniforme fino alla pensione, e solo il 13% è a contratto e presta servizio per un periodo determinato. In Francia la proporzione è rovesciata, con il 63% dei soldati a contratto che salgono al 70% in Germania, dove i militari vengano arruolati giovani e cambiano mestiere prima di invecchiare in caserma. In entrambi i Paesi l’età media dei militari è infatti 31-32 anni.
All’errore «strutturale» italico di garantire un posto fisso statale a quasi tutti gli arruolati si è aggiunta poi la riforma varata dal ministro Giampaolo di Paola,che mira a ridurre a 150mila i militari entro il 2024. Non potendo procedere a prepensionamenti, la riduzione di 30mila unità avverrà in buona parte tagliando di oltre due terzi i nuovi arruolamenti. Così gli effettivi scenderanno per ridurre la quota del bilancio della Difesa oggi assegnato alle spese per il Personale (quasi il 70% del totale), ma salirà progressivamente l’età media dei militari in servizio fino a 46 anni e oltre. Secondo il generale Pasquale Preziosa, alla testa dell’Aeronautica «nel 2024 l’età media del personale sarà tra i 50 e i 60 anni, e occorre una politica di arruolamenti per abbassare l’età media».
Il problema riguarda anche Carabinieri e Polizia, dove gli organici sono in calo e l’età media è già oggi di 46 anni - con un nuovo arruolato ogni 5 pensionati - e dove i servizi di pattuglia vedono già un terzo del personale over 50, come ha raccontato nei giorni scorsi un‘inchiesta di «Repubblica». Il problema ha ovviamente pesanti implicazioni operative: come sarà possibile affidare a 50enni le sfiancanti missioni oltremare o anche solo i compiti di ordine pubblico?