Libero 1/12/2013, 1 dicembre 2013
UN SETTORE STRATEGICO CHE DÀ LAVORO A OLTRE 170MILA ITALIANI
A chi si chiedesse se è necessario che l’Italia, dopo l’acquisto dei tanti criticati F-35, debba sostituire anche l’MB-339 e, quindi, acquistare altri trenta aerei, basti sapere che almeno tre sono i fattori che rendono l’M-345 un velivolo di fondamentale importanza per il Paese.
In primo luogo: i vecchi velivoli sono datati, per cui - anche per garantire la sicurezza dei piloti, ma soprattutto per mantenerci al passo coi tempi e fornire una preparazione sempre più qualificata - è di primaria importanza averne di nuovi. In secondo luogo, in Alenia lavorano oltre 11mila persone che, come è intuibile, mantengono altrettante famiglie. Infine, la ricaduta economica sul sistema Paese è altissima. In un recente rapporto di Finmeccanica (gruppo di cui fa parte anche Alenia) si mostra come l’industria aeronautica abbia un ruolo fondamentale per l’Italia. Gli impatti diretti del gruppo (che conta 42mila addetti, di cui, come dicevamo, oltre 11mila in Alenia) sono elevati: una produzione di oltre 11 miliardi di euro, l’esportazione di due terzi dei propri beni, 3,5 milioni di euro di valore aggiunto, l’1,9% di esportazioni totali dell’Italia derivanti da questo settore. Inoltre il gruppo Finmeccanica supporta oltre 130mila occupati di varie aziende che vi ruotano attorno. Uniti ai 42mila citati sopra, fanno oltre 170mila persone.
Secondo quanto si legge nel rapporto, «nel 2012 il valore della produzione generato da Finmeccanica in Italia è stato superiore agli 11 miliardi di euro. Due terzi di questo ammontare provengono da vendite effettuate sui mercati esteri. Mentre il mercato domestico italiano ha assorbito la restante parte. Già questi primi numeri danno il senso della dimensione rilevante e della vocazione internazionale del gruppo». Inoltre, si legge ancora, «le sole esportazioni di Finmeccanica valgono l’1,9% del totale delle esportazioni di beni dell’economia italiana e il 2,1% di quelle della manifattura. In più, contribuisce in maniera positiva, per il 5% al saldo commerciale della manifattura e, per oltre il 20%, a quello dell’intera economia. Oltre alla presenza nei mercati esteri presidiati direttamente con società controllate, la proiezione internazionale si riflette, quindi, anche nelle attività svolte in Italia. Internazionalizzazione e presenza multipaese sono d’altronde due caratteristiche che ormai premiano il gruppo».