Vittorio Sgarbi, Il Giornale 1/12/2013, 1 dicembre 2013
UNA VERA ARCHITETTURA DEL PENSIERO ANTICO
Nessun dubbio davanti alla Scuola di Atene che Raffaello sia architetto. Ne aveva dato prova nello Sposalizio della Vergine per Città di Castello, ora a Brera. La grande architettura a pianta centrale sul fondo è manifestamente dedicata al Bramante a San Pietro in Montorio ed è sempre il Bramante che ispira la vasta architettura entro la quale Raffaello dispone poeti, filosofi, scienziati, artisti, come nell’aula di una chiesa.
Ma piuttosto un tempio dello spirito che un luogo di fede.Raffaello fa rivivere l’architettura antica con l’evidente richiamo della basilica di Massenzio. Ma lo spazio è quello che Bramante e lui stesso hanno concepito per la nuova Basilica di San Pietro, con i bracci a croce greca. In ordine al riferimento ad Atene, con personaggi moderni, si è evocato il «Tempio della Filosofia» di cui parla Marsilio Ficino. Trova compimento la città ideale di Frà Carnevale. Per le stanze vaticane erano disponibili Pietro Perugino, Baldassarre Peruzzi, il Sodoma, il Bramantino, Lorenzo Lotto. Ma fra essi, di cui poco o niente rimane, primeggia Raffaello che già nel Natale 1508 è certamente a Roma e nel gennaio del 1509 risulta creditore di un ordine di pagamento probabilmente per la Stanza della Segnatura. In quelle stanze si svolge quasi un concorso con Raffaello e i valorosi artisti sopra ricordati. Ma Giulio II non ha dubbi e affida l’intera impresa a Raffaello, facendo cancellare le tracce degli altri artisti. Raffaello ha un programma ben definito, e nessuno poteva realizzarlo con più coerente impegno: la Stanza dell’Incendio,la Stanza della Segnatura, la Stanza di Eliodoro, e la Stanza di Costantino. Dal 1508 Raffaello lavora fino alla fine della vita nel 1520. Nella Stanza della Segnatura celebra le categorie del sapere: Teologia, Filosofia, Poesia, Giurisprudenza. La prima s’illustra nella Disputa del Sacramento con il confronto, davanti al simbolo dell’eucarestia tra la Chiesa Trionfante, nella parte superiore e la Chiesa Militante, nella parte inferiore, un esempio di bicameralismo perfetto, in un’armonia geometrica.
La seconda si manifesta nella Scuola di Atene con le figure di saggi, Socrate, Platone, Aristotele, Euclide, Eraclito, compresi sotto lo spazio aulico di un’architettura ecumenica, la stessa che Raffaello intese realizzare con il progetto di Villa Madama. Mai prima tanta eloquenza fu espressa in un’architettura dipinta. Lo stesso modello più alto, il Piero della Francesca di Arezzo nell’ Incontro tra Salomone e la Regina di Saba , fatica a tenere il confronto con tanta solennità, in cui l’architettura antica e l’architettura moderna, così come il pensiero classico e il pensiero cristiano, si sovrappongono e coincidono. Raffaello in Vaticano conquista in modo definitivo alla civiltà cristiana la filosofia antica. Platone e Aristotele sono guida e, in chiave cristiana, qualcun li ha visti in parallelo con Pietro e Paolo. Ma Raffaello ha dato il volto di amici, come il Sodoma, ad alcuni dei pensatori antichi. E ha voluto mostrare anche il suo volto e quello di Michelangelo.
La scuola di Atene esalta il pensiero, e Giovanni Reale ha voluto puntualizzare come «Raffaello intendesse presentarsi anche come filosofo appunto in questa dimensione: l’arte è alta filosofia, come esplicazione delle armonie numeriche del bello visibile, armonie che costituiscono la struttura dell’essere».Ed è molto notevole che in quel tempio dello filosofia vi siano tanti personaggi contemporanei, come in una piazza, in un collegamento fra passato e presente, attribuendo agli uomini antichi i volti di personaggi contemporanei attivi nella corte pontificia: umanisti, principi, letterati. Vasari individua Federico II Gonzaga, Bramante e Raffaello. Eraclito ha il volto di Michelangelo, Platone quello di Leonardo. Mai più alta fu l’idea di Rinascimento come rinascita e presenza viva dell’antico.