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 2013  dicembre 01 Domenica calendario

COSÌ SCOPRII LA FRODE MEDIASET


Nel mercato era di dominio pubblico che nessuno avrebbe venduto un film in Italia se non era stato prima preventivamente concordato con Lorenzano (Daniele, l’intermediario tra Mediaset e le major americane, ndr)” noto “nell’ambiente come Mister 10%, alludendo alle commissioni che si faceva corrispondere dalle Major per la vendita in Italia dei prodotti cinematografici. Era notorio che Lorenzano non acquisisse tali proventi per se ma operasse per conto di Silvio Berlusconi, in quanto nell’ambiente tutti individuavano nella figura di Lorenzano quella di Silvio Berlusconi”. A parlare ai magistrati romani a marzo del 2011 è Silvio Sardi, produttore cinematografico che vive negli Stati Uniti. É uno dei primi che racconta dei prezzi gonfiati nel-l’acquisto dei diritti tv Mediaset. La sua storia è raccontata in Filmgate (Editori riuniti, 2011). Sardi è anche uno dei testimoni-chiave dei pm romani che indagavano su una presunta frode fiscale di circa 10 milioni di euro. L’inchiesta Mediatrade si è conclusa con un proscioglimento per Silvio Berlusconi e gli altri indagati – tra cui il figlio Pier Silvio – per i fatti del 2004, quelli del 2003 sono prescritti. Nell’indagine romana, i magistrati contestavano di aver indicato nella dichiarazione dei redditi 2005 (riferita al 2004) di Rti, poi confluita in Finivest, “elementi passivi fittizi” per 8,5 milioni di euro avvalendosi di “fatture per operazioni inesistenti”, con un’evasione sull’imposta pari a 2,8 milioni. Il Gup di Roma ha prosciolto gli indagati. Decisione confermata in Cassazione.
É IL 24 MARZO del 2011 e il produttore davanti agli agenti della guardia di finanza racconta le difficoltà nel vendere i propri prodotti in Italia. Ricevette una proposta per otto film dalla società New Regency. Poi, riporta il verbale, “venni a conoscenza dei prezzi finali ai quali la New Regency aveva ceduto i medesimi titoli a Rai e Mediaset . In particolare (..) mi accorsi che film che avevo ceduto a 50.000 dollari venivano rivenduti dalla New Regency a 400 milioni di lire”. Sardi scopre i presunti prezzi gonfiati, ma nonostante ciò tenta: “Landolfi (Paolo, ndr) mi riferì che tramite una società gestita da Ida di Benedetto, la Dryas Cinematografica Srl di Roma, avevamo la possibilità di vendere i titoli a Mediaset. Landolfi, altresì, mi informò che aveva parlato con la Di Benedetto per concretizzare la vendita e che la stessa aveva interessato l’allora ministro Urbani, suo compagno, al fine di far finalizzare l’accordo con Mediaset. Sempre Landolfi mi riferì che Urbani aveva interessato direttamente Silvio Berlusconi per sollecitare la chiusura dell’accordo in questione. Cosa che avvenne poiché dopo pochi giorni Roberto Pace, direttore generale di Mediaset, firmò l’accordo, nel giugno 1999, tra la Dryas e Mediatrade per i sei titoli tra cui figuravano anche: Ocean Tribe e Ballad of the Nightingale. La Dryas vendette a 600 milioni di lire tutti i diritti su Ocean Tribe, precedentemente da me acquistati ad 85.000 dollari e i soli diritti free tv di Ballad of the Nightingale al prezzo di 600 milioni, precedentemente da me acquistati in toto a 400.000 dollari”. Agli inquirenti poi Sardi racconta dei suoi rapporti con il mondo Mediaset. “Attraverso un commercialista di Torino, Ulrico Righetti, investii nell’avviamento dell’edizione piemontese del Giornale organizzando una cordata di imprenditori piemontesi che unitamente a me sottoscrissero il capitale sociale di Edizioni Piemontesi SpA. (..) Attraverso Paolo Berlusconi mi incontrai il 3 novembre 2000, con Pier Silvio Berlusconi al quale chiesi i motivi per cui Mediaset acquistasse prodotti da intermediari a prezzi fuori mercato piuttosto che rivolgersi direttamente al produttore. (..) Inoltre nel comunicare a Pier Silvio le mie perplessità sul perché non venissi mai ricontattato da Mediaset (..) Ho ritenuto fosse importante specificare dei miei difficili rapporti personali con Lorenzano; (..) Piersilvio affermando che quanto riferito da me lo lasciava stupito sia in ordine alla differenza dei prezzi sia al fatto che Lorenzano - a suo dire - non aveva più alcun peso specifico in azienda”.

SARDI PROVA anche con Fedele Confalonieri: “Fissai un appuntamento fra fine 2000 ed inizio 2001 con Confalonieri. Questi, infatti, ancor prima di Pier Silvio Berlusconi rappresentava il massimo vertice del gruppo e quello che decideva lui, unitamente a Silvio Berlusconi, non veniva messo in discussione da nessuno e reso operativo”. E infine con Marcello Dell’Utri: “Oltre a Pier Silvio Berlusconi, Roberto Pace e Confalonieri, mi incontrai anche con Marcello Dell’Utri.(..) Dell’Utri mi consigliò di desistere perché se ritenevo che con l’investimento nel Giornale avrei ottenuto un canale privilegiato in Mediaset avevo sbagliato obiettivo”.