Maurizio Gallo, Il Tempo 1/12/2013, 1 dicembre 2013
«MA IL VERO RUBA-RUBA È ALTROVE CONTROLLATE APPALTI E SUB-APPALTI»
[Giuseppe Rossodivita]
No. Non è sorpreso. «Né di questa vicenda reatina che vede sotto indagine 15 consiglieri Pd - spiega l’ex capogruppo dei Radicali alla Regione Lazio Giuseppe Rossodivita - né del fatto che ci sono 16 consigli regionali attenzionati dall’autorità giudiziaria».
Un sistema, insomma?
«Sì. Quello delle regioni è un sistema di potere enorme e senza sostanziali controlli, che ha come obiettivo il reperimento del consenso clientelare. Noi nel 2012 abbiamo fatto un’operazione di trasparenza e verità, pubblicando il bilancio del gruppo e permettendo così agli italiani di conoscere il sistema delle regioni».
In che cosa consisteva esattamente?
«Nel fatto che opposizione e maggioranza si mettevano d’accordo per far passare nel bilancio regionale finanziamenti di associazioni e progetti che erano oggetto di emendamenti dei consiglieri».
Tutta roba inutile?
«Non tutta. Nella peggiore delle ipotesi il denaro finiva nelle tasche dei parenti del consigliere di turno. Però, magari, veniva finanziata anche l’associazione meritoria che si occupava veramente, e bene, dei disabili. Ma comunque alimentava il clientelismo. Voto di scambio, in altre parole: tu mi dai i soldi, io ti voto e continuerò a farlo. Un sistema dichiarato incostituzionale qualche anno fa, perché la legge di bilancio è, appunto, una legge e quindi oggetto di verifica da parte della Consulta».
Quindi che cosa è accaduto?
«Che si è deciso di finanziare direttamente i gruppi regionali. E qui nasce l’equivoco. Arrivano dieci milioni al gruppo, che però ugualmente vanno a finanziare le propiste dei consiglieri. Cioè venivano considerati fondi a disposizione dei consiglieri. Ignoranza? No, un’usanza inveterata della partitocrazia italiana. Ma non è questo il punto...».
E qual è?
«Il vero ruba-ruba non sta nel finanziamento dei gruppi. Quella è una percentuale bassissima delle spese che affrontano le regioni, qualcosa fra lo 0,1 e lo 0,2 del bilancio, che è di circa 25 miliardi di euro all’anno, e che corrisponde ad alcune decine di milioni. Le grosse falle sono altre. Il sistema è tale per cui quando vengono erogati soldi pubblici per appalti, sub-appalti, eccetera, ci sono sprechi e negligenze che valgono svariati miliardi di euro a cui se ne aggiungono altrettanti in corruzione. E il tutto finisce sempre per essere avallato dai partiti».
Un esempio?
«Prendiamo la costruzione dell’autostrada Roma-Latina, per la quale sono stati erogati due miliardi e mezzo di euro. Attualmente, senza che sia stato deposto un centimetro di asfalto, quel progetto è costato ai contribuenti di sola progettazione oltre 45 milioni. In più ci sono arbitrati tenuti nascosti per i quali si chiedono alla regione 900 milioni».
Chi sono gli "arbitri"?
«Si va dall’estrema sinistra all’estrema destra. I soggetti destinatari del denaro si sono legittimamente riuniti in un consorzio che va dalla lega delle cooperative a costruttori della destra romana. Si sono messi d’accordo, tanto per cambiare. La regione è diventato un ente di spesa pazzesco ed è la cinghia di trasmissione del clientelismo, un sistema unico in Italia per raccogliere voti».
Che fare?
«Finanziare l’istruzione, la formazione, l’educazione. Così le prossime generazioni non si troveranno nelle stesse condizioni. Lo so, è una strada lunga. O la imbocchiamo oppure questo Paese non cambierà mai».
Maurizio Gallo