Andrea Montanari, Milano Finanza 30/11/2013, 30 novembre 2013
A GALLIANI BUONUSCITA DA 25-30 MILIONI
«Con o senza accordo sulla buonuscita mi dimetterò per giusta causa fra pochi giorni, forse aspetto la partita di Champions contro l’Ajax». Con questa dichiarazione rilasciata venerdì 29 all’Ansa Adriano Galliani si è messo alle spalle 28 anni di onorata carriera ai vertici del Milan e ha chiuso la querelle che dura da mesi sul suo futuro e sulla gestione del club rossonero. Ed è proprio il tema economico a tenere banco e a creare tensioni non solo nel cda della squadra ma anche in seno a Fininvest, la holding della famiglia Berlusconi che da sempre foraggia e sostiene i bilanci del Milan. Per questo la trattativa serrata tra la proprietà, il club e Galliani dura da tempo e si concluderà solo con un accordo che dovrebbe essere quanto più amichevole possibile, visto che il manager è una delle persone più vicine a Silvio Berlusconi. Sul mercato e sulla stampa sportiva circolano da tempo stime relative alla buonuscita di Galliani: si parla di una cifra monstre di 50 milioni di euro, superiore a quella di banchieri quali Alessandro Profumo (38 milioni da Unicredit, di cui 2 devoluti in benificienza). Troppi, si dice dalle parti di via Paleocapa, per la casse della holding, sempre ricca ma fiaccata dal Lodo Mondadori (492 milioni lordi versati alla Cir dei De Benedetti). Così, secondo quanto appreso da milanofinanza.it, le trattative che vedono impegnato anche il super-consulente di Berlusconi, Bruno Ermolli, dovrebbero ruotare attorno a una somma di 25-30 milioni. Anche perché, si fa notare in ambienti finanziari, Galliani in quasi 30 anni di servizio ha sempre preso bonus, premi e altri incentivi, come è prassi in Fininvest, Mediaset, Mondadori e nelle altre società del gruppo. Oltre a ciò va detto che l’emolumento annuo del plenipotenziario del Milan viaggiava tra 2 e 3 milioni, a seconda dei risultati del club. La cifra che alla fine potrebbe mettere tutti d’accordo, 25-30 milioni appunto, sarebbe costituita da cash, proprietà immobiliari (nelle disponibilità della famiglia Berlusconi) e altri beni. Non sono da escludere titoli azionari. Più difficile che sul piatto venga messo un nuovo incarico in una delle società della galassia Fininvest (era circolato il nome di EiTowers, azienda quotata che gestisce le torri di trasmissione televisive e telefoniche). Ed è altamente probabile che Galliani non voglia tornare a occuparsi di calcio in Italia, prendendo per esempio quote societarie del Genoa di Enrico Preziosi. Più fonti vicine a Fininvest riferiscono di un reale, possibile incarico nel Paris Saint Germain degli sceicchi, il club che sta dominando la Ligue 1.