Raffaela Ulgheri, Il Sole 24 Ore - Plus 30/11/2013, 30 novembre 2013
NEGOZI DI STRADA IN RITIRATA
Un margine di guadagno elevato, un ridotto controllo dell’operato e vincoli pressoché minimi per l’apertura dell’attività. Sono le cause principali che hanno dato una spinta propulsiva al settore dei Compro Oro, analizzato negli ultimi anni come un’anomalia fondamentale per comprendere la crisi. Piccoli commercianti e franchising che hanno cavalcato l’onda del crisi economica si arrestano, però, sulla risacca che investe il prezzo del metallo giallo, passato da 1.670 dollari l’oncia di gennaio ai 1.248 di questa settimana, un costo al grammo di 29 euro per l’oro puro, quello da 24 carati per intenderci, e una riduzione a cascata per l’operatore della singola compravendita (che acquista in un range tra i 17 e i 19 euro al grammo oro da gioielleria 18 carati).
«I numeri delle attività continuano a calare», osserva Nunzio Ragno, presidente dell’Associazione nazionale Tutela i Compro Oro (Antico). «Circa sei mesi fa avevamo previsto un calo fisiologico nel numero delle attività del 15% entro l’anno. In realtà ultimamente stiamo notando un eccesso al ribasso delle chiusure, un buon 25% è stato toccato.
Questo perché le società che ieri contavano dieci negozi, ne hanno chiusi anche tre o quattro negli ultimi mesi. Infatti, anche se quest’attività ormai si è radicata nel tessuto economico e commerciale italiano, in futuro potrà essere portata avanti solo da soggetti professionalizzati». Le stime si aggirano intorno ai 26mila operatori entro la fine dell’anno, il 2013, che era iniziato con un boom di 35mila attività, gioiellieri inclusi.
Intanto nessuna novità è arrivata sul fronte legislativo: l’ex proposta di legge Mattesini si è fermata in Parlamento con la caduta del Governo Monti, mentre attualmente la nuova proposta di legge n. 545 del 26 marzo 2013, finalizzata alla regolamentazione del settore, è in fase di calendarizzazione. Una proposta che porta in pancia, tra le altre cose, le direttive relative alle modalità di segnalazione di operazioni sospette e la creazione di un borsino dell’usato.
Ancora oggi chi intende aprire un compro oro deve solo presentare una domanda alla Questura di appartenza ed è sottoposto agli articoli 127 e 128 del Tulps, il Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.