Emanuele Scarci, Il Sole 24 Ore 30/11/2013, 30 novembre 2013
EATALY METTE SUL TAVOLO 100 MILIONI
MILANO Eataly accelera sullo sviluppo. Sul piatto 100 milioni di euro per inaugurare il grande ristorante-negozio di Chicago (lunedì prossimo), il punto vendita di Firenze (17 dicembre, il sindaco Matteo Renzi taglierà il nastro nell’ex Libreria Martelli) e il mega spazio di Milano (con un palcoscenico dedicato alla musica rock, il 12 febbraio) a piazza XXV Aprile; i ristoranti di Dubai (9 dicembre) e di Istanbul (11 dicembre) sono in franchising internazionale. Il gruppo piemontese consolida ogni giorno il suo ruolo di ambasciatore del food di qualità made in Italy.
«A Milano – sottolinea il guru Oscar Farinetti – pensavamo di aprire prima di Natale, ma per problemi tecnici, abbiamo rinviato. Il 12 febbraio lo presentiamo ufficialmente in una conferenza stampa congiunta con quella del Salone del mobile». Saranno creati 300 posti di lavoro a Milano e 70 a Firenze.
«Poi – aggiunge l’imprenditore – nella primavera del 2014 abbiamo l’avvio del punto vendita di Piacenza. Troppo piccola? Il Piacentino è straordinario per la qualità dell’agroalimentare. Bisogna salvare la provincia italiana: se muore si perde anche la biodiversità italiana». Poi Farinetti snocciola l’agenda del network: lui da anni segue lo sviluppo mentre la gestione è affidata ai tre figli: Francesco, Nicola e Andrea. In primavera ci saranno le inaugurazioni di Brian & Barry a Milano, a San Babila, e, a fine anno anno, ancora la provincia: Forlì (centro città) e Trieste (2mila mq negli ex magazzini dei vini).
«Nei 100 milioni di investimento per le prossime tre aperture – specifica Francesco Farinetti, ad di Eataly Distribuzione, sul punto di partire per gli Stati Uniti – è compreso l’immobile milanese dell’ex teatro Smeraldo. Immobile a parte, l’investimento maggiore è quello di Chicago: 28 milioni di dollari per 6mila metri quadrati per food e bevande. Per il primo anno abbiamo un budget di 40 milioni di dollari». Della NewCo americana Farinetti ha il 52%, il resto è nelle mani dei partner Joe Bastianich e lo chef Mario Batali (star mediatica insieme a Lidia Bastianich). I finanziamenti? «Sia da grandi banche italiane che americane» risponde.
Per Francesco Farinetti Chicago potrebbe bissare il successo di New York: «Il ristorante della grande mela quest’anno aumenterà i ricavi del 7% a 80 milioni di dollari, dai 60 di due anni fa: abbiamo sempre tantissima gente e se avessimo più spazio fattureremmo di più. In questi tre anni però siamo stati bravi a velocizzare il servizio». Chicago ospiterà anche un Nutella bar, replicabile a New York.
Eataly Distribuzione è controllata per il 60% da Eataly srl (famiglia Farinetti) e per il 40% dalle Coop Adriatica, Nova e Liguria. Cederete a Coop? «Non scherziamo – risponde Francesco Farinetti – Andremo avanti con lo sviluppo anche se mio padre il 24 settembre del 2014, al compimento del 60esimo anno di età, lascerà l’azienda per dedicarsi ad altro». Quasi certamente all’energia verde. E cosa lascia il guru di Alba? «Una macchina ben rodata – conclude Francesco – quest’anno la galassia Eataly genererà 145 milioni di ricavi diretti. A cui, aggiungendo la produzione, i diritti e l’estero, si arriva a 285 milioni».