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 2013  novembre 30 Sabato calendario

BITCOIN PIÙ CARI DELL’ORO LA BOLLA STA PER SCOPPIARE


Il Bitcoin continua a macinare record. Dopo avere superato per la prima volta i 1.000 dollari tre giorni or sono, la moneta digitale ha toccato ieri quota 1.126 contro il biglietto verde. A spiegare quest’ultimo balzo, secondo il canale finanziario Cnbc, è la domanda proveniente dalla Cina dove il Bitcoin viene considerato sempre più un investimento alternativo al biglietto verde e perfino all’oro. Non a caso negli ultimi mesi le quotazioni del metallo giallo sono calate, a tutto vantaggio della valuta digitale. Secondo il sito Bitcoinaverage.com, alla Cina fa capo il 62% degli scambi globali. Non a caso, proprio la scorsa settimana, BtcChina.com ha superato lo storico portale MtGox.com diventando la maggiore piattaforma di scambio della divisa elettronica. «In Cina c’è una familiarità diffusa nell’uso di valute digitali e quindi non sorprende che il Paese abbia accolto velocemente i Bitcoin», ha dichiarato ai microfoni di Cnbc Patrick Murck, fondatore della Bitcoin Foundation, uno dei tanti enti che ruotano attorno al conio virtuale. Dunque parte interessata.
In realtà sono in molti a domandarsi fin dove arriverà la quotazione prima che la bolla scoppi provocando un terremoto finanziario piccolo (ma non troppo). Soltanto nell’ultimo mese le quotazioni sono cresciute del 500% e gli analisti che tengono sotto controllo l’andamento della valuta sono pronti a scommettere che a ridosso delle festività natalizie si registreranno nuovi picchi. Uno di questi era atteso ieri: negli Stati Uniti era il «black friday» che per tradizione è il venerdì di saldi successivo al giorno del Ringraziamento. Ebbene, per la prima volta, un network fatto da centinaia di negozi, concentrati a NewYork, accettava in pagamento il Bitcoin per acquisti tra i più vari, dal tradizionale albero di Natale ai gioielli, fino ai biglietti aerei. I risultati di questo primo test saranno noti soltanto oggi ma il clima di euforia che si respira attorno alla valuta virtuale autorizza a prevedere un nuovo rimbalzo.
A questo punto, però, la domanda che si pongono intermediari e trader sparsi nelle sale operative di tutto il mondo è una sola: quando scoppierà la bolla speculativa? Già, fanno notare gli analisti, se un balzo del 500% in appena tre settimane non è l’indicatore di una bolla che cosa lo può essere? Se è per questo sulle piattaforme dei broker specializzati nel mercato delle valute si sono accesi da tempo tutti i possibili segnali d’allarme. L’indicazione che ne esce è una sola, inequivocabile e vincolante: vendere, vendere vendere. E se non lo si possiede starne alla larga. A consigliare la massima cautela anche i dati sui possessori di Bitcoin: il 20% del circolante fa capo ad appena 100 persone. Un dato che lo espone al rischio delle speculazioni.
Nata nel 2008 ad opera di un fantomatico esperto di informatica che firmò un report con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, la bit-moneta valeva 30 centesimi di dollaro nel 2011. Poi la corsa che l’ha condotta, ieri, alle 19 ora italiana, a quotare 1.126,20 dollari. Nel frattempo, proprio questa settimana, a Vancouver, in Canada, è stato aperto il primo sportello Bancomat al mondo dove si possono effettuare operazioni col Bitcoin. Il “Robocoin”, così si chiama il Pos dedicato alla valuta digitale, consente fra l’altro di creare ex novo un account sulle piattaforme dedicate e trasferirvi dei denari. Secondo il Vancouver Sun nei primi tre giorni di apertura visonostate effettuate 10mila operazioni.