Silvia Luperini, La Repubblica 30/11/2013, 30 novembre 2013
QUANTE STORIE IN UNA TRAMA
Un filo impalpabile tesse la storia della Vitale Barberis Canonico. Proviene da un chilo di lana saxon merino australiana ed è lungo 200 chilometri. Quel filo invisibile serve a vincere una sfida, diventare il più sottile al mondo. E dare vita a un tessuto speciale straordinariamente morbido e leggero, il Grand Cru 1663 - destinato solo ai clienti del su misura Berluti - per festeggiare tre secoli e mezzo di storia. Un caso unico: tredici generazioni della stessa famiglia si susseguono nello stesso lanificio, a Pratrivero, vicino a Biella. Non capita più nemmeno in Inghilterra. Tredici generazioni immerse nella nebbia, la pioggia fitta che dilata i confini dell’ inverno. Un terzo dei paesani di Pratrivero condivide il destino dell’ azienda. I nonni dei padroni lavoravano con i nonni degli operai. I loro nipoti sono ancora fianco a fianco. Tradizione, tecnica ed esperienza. 350 anni di storia sono passati e si vede. Fra trame e orditi, questa azienda ha saputo crescere e rinnovarsi con il passo regolare della lana che va e torna, e di nuovo va e torna, all’ infinito. La rivoluzione qui si chiama tecnologia. Con la crisi, molti imprenditori della zona hanno chiuso. Intanto la Vitale Barberis Canonico è diventata un modello: impatto ambientale ridotto all’ osso - nel laghetto formato dalle acque di risulta nuotano le carpe koi - e cattivi odori debellati da complessi impianti di aerazione. Per attenuare il rumore, una delle vere croci di chi esercita questo mestiere, sono state inventate delle cabine insonorizzate, come sarcofagi, che incapsulano i telai. Lungo i nove livelli di stabilimento che fiancheggiano la collina molto è automatizzato: dai macchinari che tingono anche di notte a luci spente, ai robot che spostano e impilano le rocche fino alla trama che vola lanciata da un soffio d’ aria in un telaio che batte 950 colpi al minuto. «La tecnologia non basta per spiegare il nostro successo - spiega il direttore creativo Francesco Barberis Canonico - i nostri utili crescono grazie al prodotto, alla politica aziendale (premi ai meritevoli in busta paga, quest’ anno 350 euro in regalo a tutti per celebrare insieme l’ anniversario) e l’ export. Più dell’ 80 per cento di quel che produciamo va fuori dall’ Italia, e in Cina siamo presenti dagli anni Settanta». Humor British e velleità rockettare lasciate nel cassetto, Francesco Barberis Canonico il fascino del tessuto non l’ ha scoperto a Biella ma davanti a una tv del Regno Unito dove ha studiato: «I gessati dei politici erano sontuosi, fantastici». Così è tornato a casa, l’ Inghilterra nel cuore, fra le 4000 varietà di stoffe di alta qualità dell’ azienda. Lo stile è sobrio e elegante «ma andrebbe ravvivato con un tocco eccentrico. Un po’ di ironia per sdrammatizzare. Paul Smith, nostro cliente da anni, incarna questo spirito». Per celebrare la longevità del marchio, sono previsti una festa a Milano, una mostra fotografica e un profumo. E un obiettivo: «Far scoprire ai giovani quanto può essere elegante e bello il nostro made in Italy. Slow food ha insegnato una nuova sensibilità per gli ingredienti e la cura con cui è fatto il cibo. Noi speriamo che i ragazzi possano imparare che dietro un abito riuscito c’ è spesso anche un grande tessuto.