Giulio Cardone, La Repubblica 30/11/2013, 30 novembre 2013
L’IRA DI GALLIANI: “SONO STATO UMILIATO, BARBARA BERLUSCONI NON MI HA NEANCHE VOLUTO PARLARE”
ROMA - Galliani, ha posto un ultimatum a Berlusconi?
"Nessun ultimatum. Mi dimetto e basta".
Con Barbara è rottura insanabile?
"La pazienza è finita. Sono considerato tra i manager migliori a livello internazionale, non posso accettare offese pubbliche".
E quindi?
"Quindi entro il 31 dicembre me ne vado. Non voglio turbare la squadra prima della sfida decisiva con l’Ajax, aspetterò il derby del 22".
Ci sintetizza la ragione?
"Ho subìto un grave danno alla mia reputazione. Me ne vado anche se non si troverà un accordo sulla mia uscita (si parla di 30 milioni, ndr). Non posso sopportare oltre".
Cosa, per esempio?
"Le sconfitte sono solo mie, le vittorie di altri (Barbara Berlusconi, ndr). Sono arrabbiato, ho una reputazione costruita su quasi 28 anni e 28 trofei. Non credo sia tutto sbagliato, no?".
Magari Berlusconi la convincerà a restare.
"Il mio affetto per il presidente è immutato e immutabile".
Però da lui si aspettava una difesa pubblica, visto che sono stati pubblici i rimproveri della figlia.
"Io dico che un cambio generazionale ci può stare, ma fatto con eleganza. Non in questo modo. C’erano i margini per andare avanti in armonia, bastava che lei lo volesse, bastava parlarne insieme. Ma poi vedo che la vittoria di
Glasgow diventa il primo successo del nuovocorso... ".
È nato tutto da quel comunicato in cui Barbara criticava la sua gestione.
"Proprio nel primo momento veramente negativo dopo tanti anni. Non avevo più il budget degli anni d’oro, eppure in Champions ci siamo sempre andati. A differenza di Roma e Fiorentina, citati come modelli: ma i giallorossi, che hanno speso 100 milioni in due stagioni, negli ultimi cinque anni si sono qualificati per la Champions una volta e i viola mai. Io ho chiuso gli ultimi due bilanci in pareggio, altre società hanno montagne di debiti. E siamo ancora il club più titolato al mondo".
L’accusa è di spendere male i soldi.
"Ho preso a parametro zero Montolivo, Mexes, Muntari, Van Bommel, Kakà (e Honda per gennaio, ndr). Tutti scettici su Ricardo, invece è già un leader. Si è detto che non abbiamo una rete di osservatori, ma la scorsa stagione abbiamo conquistato la fase finale con tutte le squadre giovanili. In questi giorni i presidenti dei club più importanti (a partire da Perez del Real, ndr) mi chiedono cosa stia succedendo al Milan: il danno d’immagine è pesantissimo".
E adesso cosa farà?
"Per ora non accetto nulla: quando si è offesi bisogna far passare un po’ di tempo per ritrovare lucidità".
Chi prenderà il suo posto?
"Non lo so. Ma io al Milan copro quattro cariche: vicepresidente, amministratore delegato, direttore commerciale e direttore generale. Dovranno assumere quattro figure nuove per sostituirmi".